Servizio Civile: arriva la nuova disciplina dei rapporti tra enti e volontari

di Katia Tulipano

L’approvazione di questo provvedimento rappresenta il presupposto necessario per l’avvio in servizio di circa 18.000 operatori volontari previsto per oggi 15 gennaio.

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Con dPCM, a firma del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Spadafora, arriva il sì alla nuova disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale.

Le disposizioni, che sostituiscono il "Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del Servizio civile nazionale", approvato con il D.M. 22 aprile 2015, hanno ottenuto il via libera dalla Consulta Nazionale, lo scorso 18 dicembre 2018, e dalla Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, in una seduta straordinaria tenutasi ieri.

Ispirate ai principi di semplificazione e trasparenza dell'azione amministrativa, al fine di rendere più chiara e maggiormente efficace la gestione del rapporto tra enti e volontari del servizio civile, le disposizioni enucleano i principi generali dettati dal Dipartimento relativamente alle singole tematiche su cui si fonda il rapporto tra enti e volontari ed indicano, in modo specifico, ruoli, competenze e responsabilità dei soggetti interessati.

L’approvazione di questo testo, immediatamente applicabile nelle more della registrazione del citato dPCM da parte dei competenti organi di controllo, rappresenta il presupposto necessario per avviare al servizio civile in data odierna circa 18.000 volontari, selezionati in relazione ai bandi pubblicati in data 20 agosto 2018, che si aggiungono ai 10.000 già entrati in servizio l’11 dicembre 2018 in progetti per i quali non era invece prevista l’attuazione delle novità introdotte dalla riforma.

Il documento nasce in particolare dall’esigenza di adeguamento alle novità introdotte dal decreto legislativo 6 marzo 2018, n.40, che hanno trovato prima applicazione nell’Avviso agli enti per la presentazione e dei progetti per l’anno 2018, emanato il 3 agosto 2017, e nei conseguenti Bandi per la selezione dei volontari del servizio civile universale pubblicati il 20 agosto 2018.

Le disposizioni, oltre ad assicurare l’aggiornamento necessario di istituti e benefici in virtù della riforma vigente, hanno recepito molti dei suggerimenti e delle indicazioni proposte dai diversi soggetti che compongono il complesso sistema del servizio civile universale, dai giovani volontari alle Regioni e Province Autonome agli enti di servizio civile, sulla base delle esperienze maturate negli ultimi anni.

“Il Servizio Civile non sarà certo perfetto, ma con oggi fa un grande passo in avanti” è il commento apparso ieri in tarda serata sulla pagina Fb della Rappresentanza Nazionale dei Volontari in Servizio Civile (RNVSC). “Per la prima volta è riconosciuto il lavoro dei rappresentanti, che diventa ufficialmente servizio a tutti gli effetti. Un notevole miglioramento, considerando che ad oggi continuiamo a trattenere tutte le spese a nostro carico, cosa che rende a molte regioni inaccessibile la carica di rappresentante nazionale”.

“Ringraziamo l'On Vincenzo Spadafora, Il Capo Dipartimento Dott.ssa Vaccaro e tutto il personale del Dipartimento Servizio Civile Universale - Presidenza del Consiglio dei Ministri che, anche con tempi stretti, ha fatto tutto il possibile per ascoltarci e migliorare il testo, così come la Conferenza Stato-Regioni e Provincie Autonome ed in particolare l'Ass. Silvia Piani per aver condiviso queste scelte, nonchè tutti gli enti che le hanno sostenute” scrivono i rappresentanti dei giovani in servizio.

Per la per la RNVSC si tratta infatti di un testo più chiaro, più completo, più vicino ai volontari, che invita i giovani a leggerlo attentamente: “Sono loro i primi a garantire un servizio regolare e di qualità”. Due in particolare gli aspetti su cui viene posto l’accento: maggiore tutela dei volontari – studenti e delle madri attraverso la previsione ai primi di permessi extra per sostenere gli esami universitari e ore di riposo aggiuntive alle seconde. “Abbiamo particolarmente insistito su questi punti e continueremo a farlo nell'ottica di considerare la tutela del diritto studio e alla maternità un interesse pubblico prima che privato”. “Non è un punto di arrivo – precisano i Rappresentanti Nazionali - considerando che non esiste solo la formazione universitaria e che alle volontarie in maternità viene ridotto il già misero assegno mensile di 1/3, togliendo a giovani madri (disoccupate) poche centinaia di euro, per un risparmio insignificante”.

“Da parte nostra – conclude la RNVSC - il massimo impegno a rendere il Servizio Civile sempre più comunità di valori e speranze, con una rappresentanza che sappia coinvolgere i volontari”.