Arci: il Servizio Civile come percorso di crescita personale

di Redazione

Prosegue il monitoraggio di ASC

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Dopo i primi dati diffusi la scorsa settimana, continua l'approfondimento di Arci Servizio Civile dei risultati del monitoraggio interno sui 2.054 volontari attualmente attivi nei suoi progetti in Italia e all'estero. "Nella nostra indagine, articolata in 3 grandi step - dice Licio Palazzini, Presidente di ASC - un tema ricorrente è quello della misurazione dell'autovalutazione che hanno i giovani sia delle loro capacità trasversali acquisite con il servizio civile, che di quelle specifiche maturate nell'ambito dei singoli progetti. Per la nostra organizzazione è un focus importante, nell'auspicio che i giovani crescano in questa consapevolezza". "Allo stesso tempo è per noi strategico avere un primo ritorno sulla qualità dell'esperienza da poco avviata (questo primo monitoraggio infatti si svolge a 2 mesi dall'avvio del servizio), per capire se ci sono eventuali 'campanelli di allarme' a livello di sedi locali su cui intervenire", aggiunge Palazzini. In questo senso i giovani volontari si dichiarano "molto soddisfatti dell'esperienza", dando un voto complessivo di 8,1/10 in linea con quanto rilevato ogni anno dal 2009.

I dati raccolti confermano anche alcune tendenze consolidate negli ultimi anni, come ad esempio la condizione dei volontari, che sono in prevalenza studenti (37%) o senza lavoro (il 23% in cerca di prima occupazione, il 14% disoccupati); tra quelli che lavorano, corrispondenti a circa un quarto dei giovani, una larga maggioranza svolge lavori saltuari. "Queste informazioni - sottolinea il Presidente di ASC - per loro natura non permettono di fare confronti con la condizione giovanile in generale, dato che sono riferite ad un universo di giovani che cambia ogni anno ed è legato anche alla natura dei progetti approvati di volta in volta, però ci dicono delle cose interessanti. Abbiamo notato ad esempio un aumento dei giovani che al Sud vengono da esperienze pregresse di volontariato".

"Se il dato nazionale - spiega Palazzini - ci dice che la maggioranza di chi partecipa al servizio civile in ASC, il 57%, ha esperienza di attività di volontariato e che in valori assoluti sono i giovani del Centro e del Nord ad essere più attivi, notiamo che la variazione percentuale più ampia la registriamo proprio al Sud. È per noi un segnale positivo di come gli investimenti fatti in questi anni nel terzo settore nel Mezzogiorno (pensiamo ad esempio ai fondi europei e alla stessa Fondazione per il Sud), hanno fatto crescere un potenziale di relazioni tra servizio civile e mondo del volontariato che solo 10/15 anni fa erano molto aleatorie”. Un altro elemento da sottolineare per il Presidente di ASC sono le motivazioni che portano alla scelta del servizio civile. Se il 22% dei giovani dichiara che è legata alla "ricerca di un percorso di crescita personale", e per il 14% alla "volontà di approfondire la formazione", solo per il 13% si collega alla possibilità "di guadagnare qualcosa", stessa percentuale della "ricerca di nuove esperienze".

"I dati sono gli stessi di tutti i 10 monitoraggi, fatti a cadenza annuale dal 2009: le ragioni di crescita personale ed altruistiche superano di gran lunga quelle utilitaristiche. Ci saremmo aspettati in questi anni, per via della crisi economica, un aumento della scelta per ragioni economiche. Rileviamo invece che essa sia passata solo dal 10 al 13%, e in maniera distribuita in tutta in Italia e non localizzata in alcune regioni del Sud, come ci si potrebbe immaginare. A riprova del fatto che le difficoltà che vivono oggi i giovani non riguardano più solo il Meridione" conclude Palazzini.

(Fonte: Agenzia Dire / Redattore Sociale)