Servizio Civile: “Sbilanciamoci!” richiede uno stanziamento annuale di 620 milioni di euro

di Redazione

Nella “contro-Nadef” presentata dalla Campagna si parla anche di Corpi Civili di Pace e Fondo FAMI

sbilanciamoci info

Il 25 settembre la Campagna “Sbilanciamoci!” ha presentato per la prima volta una “contro-Nadef” (Nota di Aggiornamento per il Documento di Economia e Finanza), anticipando il fondamentale documento per la Legge di Bilancio 2020, che verrà approvato oggi in Consiglio dei Ministri. Tra i principali punti presentati dalle organizzazioni che fanno parte di “Sbilanciamoci!”, la richiesta di un piano per welfare, istruzione e sanità e un “Green New Deal”.

All’interno del documento, troviamo anche un punto dedicato al Servizio Civile Universale: richiamando l’attenzione sulla riduzione del 30% dei posti disponibili del bando di quest’anno, è richiesto uno stanziamento annuale di 620 milioni di euro per il triennio 2020-2022. Troviamo anche riferimenti ai Corpi Civili di Pace, per i quali si propone di prevedere “un nuovo contingente di 500 unità nel 2020, con uno stanziamento di 5 milioni di euro”, e al FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione).

In particolare, si legge nella nota (riportata anche in questo articolo di EsseciBlog): “Nel 2019 il Servizio Civile Universale ha fatto passi indietro. Il bando ordinario 2019, pubblicato a inizio settembre, offre solo 39.646 opportunità per i giovani, mentre nel 2018 furono 53.363. Una riduzione del 30%, denunciata da molti mesi. La ricerca di fondi aggiuntivi, data per acquisita, non si è materializzata. L’iniziativa del Governo Conte I, con il deposito di un disegno di legge per lo spostamento di 70 milioni, equivalenti a circa 12.000 posizioni di servizio civile, dal fondo per gli interventi per le periferie a quello del Servizio Civile Universale, non ha neppure iniziato il percorso in Parlamento. Il 2019 si chiuderà quindi con un pesante arretramento. Niente stabilizzazione, e meno che meno passo avanti verso il Servizio Civile Universale, che, ricordiamo, significa che ogni giovane che chiede di svolgere il servizio trova una risposta positiva. Nel 2018 furono 123.000 i giovani che lo chiesero, 53.363 lo hanno svolto. Nello stesso tempo viene al pettine uno dei limiti della riforma del 2016 e cioè l’aver affidato al Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale compiti più ampi che nel passato con un organico non solo insufficiente, ma in diminuzione, causa anche l’impatto della misura di Quota 100. Nello stesso momento in cui agli enti vengono richiesti standard qualitativi sempre più elevati a carico economico esclusivo degli enti stessi, che oramai sono arrivati a cofinanziare per quasi il 50% il Servizio Civile Universale”.

Il documento continua con la seguente proposta: “Il punto centrale per la Legge di Bilancio 2020 è quindi realizzare la riforma oppure smentirla e relegare il Servizio Civile Universale in una nicchia. Di quante risorse parliamo? Dare concretezza all’obiettivo di 100.000 giovani in servizio significa uno stanziamento annuale di 620 milioni per il periodo 2020-2022. Solo così ha senso passare dalla progettazione alla programmazione. Sbilanciamoci! propone, nell’ottica di avvicinare il contingente al numero delle domande e di attuare il Servizio Civile Universale, fondi per un contingente di 100mila posti in Italia e 2mila all’estero. A tal fine, incluso uno stanziamento per il funzionamento del DGSCN chiamato ad attuare la riforma del SCU e un piccolo stanziamento per gli enti accreditati, servono 615 milioni. La riforma prevede il passaggio all’Ufficio Nazionale del Servizio Civile di funzioni prima svolte anche dalle Regioni e Province Autonome: accreditamento degli enti, esame dei progetti, mentre cresce il peso del territorio sulle scelte della programmazione triennale”.

“Accanto all’investimento economico, per realizzare il Servizio Civile Universale, oltre al superamento dei problemi prima richiamati, serve stabilizzare alcune sperimentazioni" – prosegue, infine, il testo  "Proponiamo anche di dare continuità ai Corpi Civili di Pace con un nuovo contingente di 500 unità nel 2020, con uno stanziamento di 5 milioni di euro. Proponiamo infine di riprendere la sperimentazione di accoglienza nel SCU di titolari di protezione internazionale (Fondo FAMI) facendo ricorso a fondi europei già disponibili e tagliati dal precedente Governo”.

(Fonti: "Sbilanciamoci!" - "EsseciBlog")