Servizio civile:che passione!

di Anna Laudati

di Giulia Romito

Quando semplici giovani, al primo approccio con il complicato mondo dei concorsi partecipano ad un bando di servizio civile, difficilmente sanno a cosa andranno incontro o quali mansioni svolgeranno.  Ne hanno un' idea ancora più vaga se si tratta di servizio civile in protezione civile ed è questo il caso del “Progetto per l’impiego di volontari a supporto del sistema Regionale di Protezione Civile” promosso da AMESCI  in protocollo con la Regione Campania .


 

Generalmente infatti, il compenso economico costituisce un innegabile e fatale  specchio per le allodole e gli  studenti,  neolaureati o  chiunque non sia ancora solidamente inserito nel mondo del lavoro, vengono attratti fatalmente da questa opportunità; al punto che, una scelta che dovrebbe essere consapevole e meditata diventa una scelta affrettata e istintiva.

Ciò non vuol dire però, che chi ha compiuto una scelta basata su motivi economici non possa col tempo cambiare idea e apprezzare sul serio il mondo con cui andrà a confrontarsi e, durante il percorso scoprire magari, una vocazione tale da decidere di restare nel mondo del volontariato anche dopo i 12 mesi di servizio civile.

Il primo scoglio da superare (dopo il concorso ovviamente!) è quello della formazione. Due settimane dedicate alla conoscenza reciproca e al primo approccio con argomenti e materie nuove: metodo Augustus, psicologia elle emergenze, meteorologia, cartografia, comunicazione in casi d’ emergenza, fino alla temutissima prova fisica che, a conti fatti e stata poi quella che i 406 ragazzi partecipanti al servizio civile hanno gradito di più. Inizialmente diffidenti e impauriti, i volontari hanno preso mano a mano confidenza con le attrezzature fino a prenderci davvero gusto.

Divisi in piccoli gruppi, si sono cimentati con: scala controventata, scala a ganci, scala mista, scala italiana, discesa con corde, montaggio di una tenda mod.73, primo soccorso in emergenza (B.L.S.), utilizzo e funzionamento di motopompe e manichette. Insomma, prove lontanissime anni luce dalla nostra EX visione della Protezione Civile,(quando eravamo SEMPLICI cittadini distratti!) che si sono poi rivelate in tutta la loro interessante complessità , durante la gradevole giornata di chiusura corso, vissuta serenamente e all’aria aperta presso il Centro di Addestramento della P.C. dell’Associazione “Servizio Volontariato Giovanile”di Caserta.

Un’ esperienza bella ed entusiasmante anche se decisamente lontana da quella che potrebbe essere una qualsiasi situazione di emergenza che la Protezione Civile dovrebbe affrontare da un momento all’altro”.