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L'istantanea aggiornata al mese di giugno scattata dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale

Quasi il 90% degli operatori volontari, pari a 29.822 giovani, sono tornati (o torneranno a breve) in servizio su 11.328 sedi. È questa una delle notizie positive che vengono fuori dai dati che, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, ha messo in evidenza nel nuovo reportage dedicato allo status di riattivazione dei progetti di Servizio Civile.

Alla data del 15 giugno, difatti, risultano complessivamente impegnati 33.296 operatori volontari, su 14.407 sedi previste, mentre sono 1.037 gli enti di servizio civile che hanno comunicato lo stato di riattivazione o l’interruzione dei progetti. Un trend che, mantenendosi decisamente positivo, evidenzia l’efficace sforzo di tutto il sistema proiettato verso la riattivazione. 

Rispetto alle attività dei progetti riattivati viene evidenziato che sono 18.839 gli operatori volontari che attualmente in servizio svolgono le attività previste originariamente dal progetto e 10.983 sono i giovani impegnati in progetti rimodulati. Tra le possibili attività è confermata una preferenza per quelle particolarmente significative nel contesto emergenziale: dal supporto ai comuni e ai centri operativi comunali di protezione civile, al sostegno al sistema scolastico, dalla realizzazione di progetti educativi o culturali, ripensati alla luce delle nuove necessità dettate dall’emergenza, al cosiddetto “welfare leggero”, ossia interventi di assistenza alle persone anziane e ai soggetti più fragili in tutte quelle attività quotidiane difficili da realizzare in questo periodo.

Guardando i progetti all’estero e quelli relativi ai Corpi civili di pace – CCP – i quali sono stati gestiti differentemente, con un raccordo operativo diretto tra Dipartimento e singolo ente, la maggior parte dei giovani sono stati costretti a rientrare in Italia a causa dell’emergenza e molti di loro proseguono l’attività nel nostro Paese nei progetti rivisitati dagli enti. In particolare, al 15 giugno, dei 538 operatori volontari impiegati in progetti all’estero, 231 svolgono servizio attivo, di cui 81 nei Paesi esteri di destinazione e 150 in Italia. Dei 231 volontari, operano con procedura ordinaria 179 (di cui 81 all'estero), mentre 52 con procedura rimodulata (tutti in Italia). La riattivazione è avvenuta secondo le seguenti modalità: - "sul campo" per 32 volontari; - "da remoto" per 158 volontari; - "mista" per 41 volontari.

Sono solo 2.739 gli operatori volontari che hanno dovuto interrompere temporaneamente il proprio servizio a causa della mancanza di strumenti operativi utili per ripartenza. Tuttavia, rispetto al 15 maggio, ulteriori 1.500 volontari hanno ripreso servizio, per un totale di quasi 3.000 unità rispetto al 16 aprile, data in cui le interruzioni coinvolgevano 5.692 volontari.Per i volontari all'estero, tra i quali sono compresi anche i giovani parte del Corpi civili di pace,  la maggior parte sono rientrati in Italia e tutti, ad eccezione di sei, sono impegnati in attività. I giovani rientrati in Italia, per lo più alla fine del loro percorso, stanno operando in un progetto costruito per l’occasione, che ha come obiettivo raccogliere informazioni e dati utili per la valutazione e il monitoraggio della sperimentazione CCP. Un progetto che prevede la realizzazione di quattro attività: focus groups, seminari di approfondimento su tematiche indicate dagli operatori CCP, raccolta dati sull’impatto che il progetto ha avuto nella realtà locale, schede di approfondimento e video sull’esperienza svolta.

Il Dipartimento continuerà a pubblicare aggiornamenti e a raccontare sui propri canali social, con l’hashtag #noirestiamoconvoi, le storie di volontari ed enti che portano avanti il servizio civile, rimanendo accanto alle nostre comunità.

(Fonte articolo: Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale - R.O.S.S - Reparto operativo Soccorso Stabia from Facebook)