I giovani del Servizio Civile: il filo rosso che tiene unito il Paese

di Feliciana Farnese, Rappresentante Nazionale degli Operatori Volontari di Servizio Civile
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Nei giorni scorsi il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha indetto le elezioni della Rappresentanza degli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale e fino al 28 agosto ogni volontario potrà presentare la candidatura a delegato regionale attraverso la nuova piattaforma del Dipartimento EVOL (Elezioni Volontari On Line). Seguirà un periodo di 40 giorni in cui i candidati potranno presentare il loro programma elettorale e partecipare alle assemblee organizzate a livello locale. Insieme agli 85 nuovi delegati regionali eletti e ai rappresentanti al momento in carica ci incontreremo a Roma dal 17 al 19 dicembre per l’Assemblea Nazionale durante la quale verranno eletti i due nuovi Rappresentanti Nazionali, uno per la “macroarea nord” e uno per la “macroarea sud” che saranno componenti della Consulta Nazionale per il Servizio Civile Universale. Svolgeremo un’Assemblea più lunga del consueto durante la quale sarà prevista l’erogazione ai rappresentanti neoeletti di uno specifico modulo formativo per dotarli di tutti gli strumenti per introdurli al meglio al proprio ruolo anche attraverso le testimonianze dirette dei rappresentanti attualmente in carica.

La procedura elettorale recepisce una serie di novità introdotte dal D. Lgs. n.40/2017, esito anche del lavoro che abbiamo portato avanti come Rappresentanza Nazionale dal 2016 in cui è iniziata la stesura del decreto e che tutt’oggi continuiamo ad agire.

Nuova è la figura del Rappresentante Nazionale “supplente” e cioè che tra i candidati non eletti quello con il maggior numero di preferenze ricoprirà il ruolo di componente supplente in Consulta per ciascuna macroarea: questo non solo contribuirà  a garantire una presenza costante dei Rappresentanti dei giovani in Consulta ma consentirà anche di allargare il team dei Rappresentanti Nazionali che passa da quattro ad otto.

Agli Operatori Volontari in servizio nonché ai rappresentanti potranno essere rimborsate dal Dipartimento le spese per raggiungere l’assemblea locale che si svolge nel territorio nel quale rispettivamente prestano servizio e sono stati eletti: una grande conquista ottenuta grazie alle integrazioni introdotte dal D. Lgs. correttivo n.43/2018 all’art.24, comma 3, lettera e-bis al D. Lgs. n.40/2017. Questo è uno storico momento per la Rappresentanza che garantirà, tanto ai volontari in servizio quanto ai rappresentanti stessi, la più ampia partecipazione democratica ai processi di definizione delle decisioni che li riguardano da vicino in tema di Servizio Civile.

Resta il tema dell’impossibilità dei Rappresentanti dei volontari eletti in Consulta a ricevere il rimborso delle spese di viaggio sostenute per recarsi presso la sede del Dipartimento a Roma in cui questa si riunisce: un ossimoro se consideriamo che tutti gli altri componenti dell’organismo non solo sono “di nomina” ma presenziano in rappresentanza di Enti, Associazione di Comuni e di Regioni che senza dubbio garantiscono la sostenibilità per una partecipazione stabile e continuativa dei propri rappresentanti.

E’ bene ricordare che il legislatore in fase di formulazione del comma 2 dell’art. 9 del D.Lgs n.40/2017 non ha tenuto conto di una serie di realtà di fatto: che la Rappresentanza dei volontari è costituita da giovani in Servizio Civile e dunque privi di sovrastrutture che ne possano sostenere e garantire la partecipazione democratica all’organismo; che essa è costituita da volontari e rappresenta le istanze dei giovani in Servizio Civile che è con lo Stato stesso che sottoscrivono il Contratto; che nello stesso testo in cui il legislatore la istituzionalizza - affidandole un ruolo, dei compiti e la responsabilità di essere organismo di “costante confronto degli operatori volontari con la Presidenza del Consiglio dei Ministri” dimentica, tuttavia, di dotarla degli strumenti per poter esercitare tale ruolo; che la volontà di precisare che “La partecipazione alle attività della consulta non dà luogo alla corresponsione di indennità, compensi, rimborsi spese o altri emolumenti comunque denominati” non ha tenuto conto di ciò che in realtà è pacifico alcomma 2 dell'art. 6 della legge n. 122/2010 che decreta sì la riduzione dei costi per la partecipazione agli organi collegiali, ma prevede anche il rimborso delle spese sostenute ove previsto. Bisognerebbe ascoltare prima di legiferare.

Il problema della reale partecipazione dei ragazzi è serio e per portare un esempio porterò il mio.

A titolo del tutto esemplificativo basta pensare che la mia elezione è avvenuta il 21 maggio 2016 e il mio anno di Servizio Civile è terminato, di lì a poco, il 1 giugno 2016: è pertanto chiaro che per svolgere il mio incarico – negli anni caldi del neonato Servizio Civile Universale - non ho potuto contare sul rimborso spese riconosciuto ai volontari in servizio. In oltre quattro anni ho presenziato a n.25 riunioni di Consulta e a svariate riunioni di gruppi di lavoro dedicati ad esaminare tematiche specifiche per dare le gambe attuative al nuovo Servizio Civile Universale - n.13 nel 2019 dedicate solo al tema della “Programmazione” per dare una misura dell’intensità dei lavori che svolgiamo-, ho percorso oltre 18mila km sui binari da Napoli a Roma e da Roma a Napoli per un impegno economico di almeno 1.500€ se consideriamo che in media un biglietto su questa tratta va dai 29,90€ ai 44,90€.

Un esempio, un calcolo veloce questo per cercare di spiegare che non è facile per un giovane partecipare e talvolta se non addirittura impossibile per dare un'unica risposta assoluta. Questo per dire che ai giovani bisogna far venir voglia di impegnarsi e partecipare ed è compito dello Stato rimuovere questi ostacoli alla loro partecipazione alla vita del Paese e ad un modo responsabile di vivere l’esperienza di Servizio Civile.

Questa enorme impasse normativa, insieme al possibile aumento dei fondi destinati al Servizio Civile, ha visto una flebile speranza di essere superata con l’emendamento 15.4 all’art. 15 del Dl Rilancio presentato dall’on. Francesca Bonomo e da altri parlamentari del Partito Democratico, poi ritirato undici giorni prima dell’approvazione del testo alla Camera dei Deputati.

E insieme a questo è andata via anche la speranza di fondi aggiuntivi per il Servizio Civile.

Il contributo indiscutibile del Servizio Civile - introdotto nell'ordinamento italiano nel ’72 - alle comunità del nostro Paese attraverso l’impegno degli enti e dei giovani, la straordinarietà di uno strumento capace di offrire ai ragazzi un’esperienza di crescita personale e di contribuire a realizzare risultati sulle comunità locali attraverso azioni concrete di cui loro risultano i protagonisti, il dibattito effervescente tornato a svilupparsi intorno al Servizio Civile negli ultimi mesi, la capacità dimostrata da questo Istituto di assolvere al ruolo di strumento per fronteggiare la fase più acuta dell’emergenza, l’auspicio del Ministro dell'Economia Gualteri che il Parlamento avrebbe accresciuto la dotazione che il Dl Rilancio destinava al Servizio Civile, il potenziamento del Servizio Civile Universale e il rafforzamento del budget per i prossimi tre anni contenuto nel Piano Colao per la ripartenza del Paese presentato agli Stati Generali dell’Economia non hanno convinto ancora il Governo.

Oggi le risorse disponibili permetteranno l’avvio di appena 37mila volontari, ai quali si sommano ulteriori 10mila volontari nell’ambito del programma Garanzia Giovani. I fondi per il Servizio Civile restano quindi insufficienti e soggetti a continui tagli e ricalcoli: uno scenario instabile lontano da una progressiva stabilizzazione delle risorse non solo per l’avvio di un contingente annuo di almeno 50mila volontari, ma per permettere agli enti un’azione programmatica più ampia di investimento sul Servizio Civile.

Pare che il dado sia tratto: domani 29 luglio è in programma la costituzione della nuova Consulta Nazionale per il Servizio Civile Universale ed in discussione ci sarà proprio l’espressione di parere sul Documento di Programmazione Finanziaria relativo all’impiego delle risorse del Fondo Nazionale per il Servizio Civile per l’anno 2020.

L’attuale crisi ha messo in luce la vulnerabilità della nostra società di fronte ad un avversario invisibile e contare sul Servizio Civile si è rivelata una scelta necessaria. “La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”, ha recitato Papa Francesco nella sua omelia.

I giovani del Servizio Civile hanno risposto presente alla chiamata del Paese: sono 32.000 gli operatori volontari che lungo tutto lo Stivale sono accanto alle proprie comunità, impegnandosi attivamente a difendere la Patria in quel modo non armato e nonviolento che, in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, trova la massima espressione del suo esercizio.

Il Servizio Civile si adopera ogni giorno per arrivare con più efficacia e con calore umano laddove le pubbliche istituzioni non arrivano: un filo rosso che tiene unito il Paese. Fare Servizio Civile significa prendere consapevolezza e scoprire la bellezza del mettersi al servizio della propria comunità nel suo più antico significato di “essere utile” per qualcuno: è tempo di distanze fisiche non di distanze sociali. Oggi, in un tempo così carico di incertezze bisogna avere il coraggio di costruire una cittadinanza attraverso la passione, i sentimenti, le idee e le esperienze dei giovani. Il Servizio Civile rappresenta una forza preziosa del Paese, il suo apporto è indispensabile per realizzare una società solidale che costituisce il traguardo di ogni comunità civile.

Tutti d’accordo sull’enorme valore del Servizio Civile.

Ci si chiede allora: quanto altro ancora il Servizio Civile deve dimostrare per potersi candidare a diventare una politica strutturata del nostro Paese?

                                                                                                                                                                                                                                                         Feliciana Farnese

                                                                                                                                                                                           Rappresentante Nazionale degli Operatori Volontari di Servizio Civile