Giornata Internazionale del volontariato. Il Premio Focsiv ad un volontario in Servizio Civile durante l’emergenza Covid

di Redazione
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La nostra intervista ad Ali Mammer a poche ora dalla proclamazione: "Il Servizio Civile mi ha insegnato ad amare il prossimo"

ali mammer


Ha 21 anni, si è diplomato in ragioneria ed è uno dei 3.200 volontari che, in piena emergenza sanitaria, non si è mai fermato ed ha contribuito a dare assistenza alle persone bisognose, anche solo di un sorriso, del Comune di Casale di Scodosia in Veneto nell’ambito del progetto “Comune Amico”.

E’ questo l’identikit di Ali Mammer, il vincitore del premio dedicato alla categoria “Volontario Servizio Civile Universale in Italia per l’emergenza COVID-19”, dedicato ai giovani impegnati in prima linea contro il Coronavirus, premiato nell’ambito della 27^ edizione del Premio Focsiv. Ali che ha iniziato il suo Servizio Civile il 20 febbraio, nel pieno della pandemia, ci racconta le emozioni vissute ed i momenti più belli della sua esperienza.

Cosa ti ha spinto a partecipare al Servizio Civile Universale? Negli scorsi anni ho avuto esperienze di stage presso il Comune di Casale di Scodosia ed è lì che sono venuto a conoscenza di questa opportunità, prima non conoscevo nemmeno la sua esistenza.

Perché hai scelto di impegnarti in un progetto di assistenza? Tra i due progetti che si sarebbero svolti presso il Comune di Casale di Scodosia “Comune Amico” rispondeva al mio desiderio di dare un contributo concreto alla comunità attraverso il sostengo alle persone più fragili, cosa che ho sempre desiderato.

Quando è scattato il primo lockdown nazionale per la pandemia da Sars-Covid19 cosa ti ha spinto a restare in servizio? Nonostante avessi iniziato da poco, in quei momenti ho capito quanto il mio contributo avrebbe dato un enorme mano e avrebbe fatto la differenza nella mia comunità, soprattutto per quelle persone chiuse in casa e con meno possibilità di uscire. Sono felice di aver avuto la possibilità di aiutarle anche attraverso attività in servizi creati ad hoc dal Comune, come il Servizio Spesa.

Come vieni accolto? Si è creato un grande legame con le persone cui presto assistenza. Mi trovo molto bene con loro e voglio loro sinceramente del bene. Quando effettuo la consegna dei pasti, mi fermo li a parlare e scambiare un sorriso. Quel minuto o due fa veramente la differenza per le persone sole. Ormai ho familiarizzato ed è anche questo uno dei motivi per cui non ho voluto interrompere il mio Servizio.

Qual è l’emozione più bella che hai vissuto? L’espressione delle persone quando mi vedono in loro soccorso in una situazione critica. Questo penso sia una delle più grandi soddisfazioni che possa ricordare e che resteranno vive in me per sempre.

A chi dedicherai il Premio Focsiv? A tutte le persone con cui ho lavorato, che mi sono state vicine e che mi hanno dato sostegno nel mio servizio. Ai miei responsabili che sono stati sempre disponibili e mi hanno sempre affiancato. Questo premio non è solo mio, è anche loro.

Tra pochi giorni verrà pubblicato un nuovo bando. Perché consiglieresti ad un giovane di fare Servizio Civile? Perché è un’esperienza che ti forma. L’ho vissuta come un periodo di passaggio dall’essere un adolescente all’essere un uomo adulto. Mi ha dato dei valori, una certa etica, mi ha insegnato l’amore verso il prossimo, il senso del dovere, di difesa, di aiuto e sostegno verso la Patria. Cose che non impari così da un giorno all’altro, ma attraverso esperienze particolari di vita, proprio come il Servizio Civile.

(In foto da sinistra: Marcello Marchioro, sindaco del Comune di Casale di Scodosia, e Ali Mammer, vincitore premio Focsiv categoria “Volontario Servizio Civile Universale in Italia per l’emergenza COVID-19”)

 

 

mammer premiazione