ASL Napoli 1. Servizio Civile dalle forti emozioni!

di Anna Laudati

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” cantava Fabrizio De Andrè, ed è quello che viene subito in mente ascoltando i racconti degli operatori e dei volontari che svolgono Servizio Civile presso le strutture dell’ ASL Napoli 1 (di Giuseppina Ascione)

servizio-civile.jpgMedici, paramedici, assistenti sociali  insieme ai volontari del servizio civile operano per un obiettivo comune: assistere e facilitare la vita degli adolescenti, dei bambini, degli anziani e delle mamme di un quartiere difficile, e che ogni giorno, presso le strutture dell’Ospedale Vecchio Pellegrini trovano una mano pronta ad aiutarli, un sorriso per confortarli. Lo scorso 7 dicembre, presso l’aula Tecci dell’Ospedale Pellegrini, si è tenuto un incontro molto particolare. Alla presenza della dott.ssa Antonia Stefania Gualtieri, dirigente dell’ufficio del Servizio Civile della Regione Campania e dei responsabili del Servizio Civile dell’ASL NA1, dr. Mario Petrella e dr. Antonio Cirillo, e di tutti gli operatori di SCN dell’ASL, i volontari che hanno da poco concluso l’esperienza di Servizio Civile hanno passato il testimone ai giovani che entravano in servizio.

Il tutto si è svolto in un’atmosfera familiare, in cui gli ex volontari hanno presentato dei video, testimonianze di un anno di esperienze uniche, irripetibili. Un anno di sorrisi, di amicizie di abbracci e di mani strette, ma anche un anno di lavoro in cui le difficoltà non sono mancate e in cui sentirsi all’altezza è stato sempre più difficile. Ma grazie alla passione e alla tenacia di medici, infermieri, operatori sociali i giovani volontari sono stati guidati in percorso straordinario. C’è chi si è occupato di ascoltare gli adolescenti difficili del centro storico di Napoli. Una zona che per i ragazzi offre poco, e soprattutto che non offre “ascolto” che, come hanno riscontrato i ragazzi, è l’esigenza principale. C’è chi si è occupato degli anziani, supportandoli e standogli accanto nelle piccole cose di ogni giorno, come fare la spesa o uscire per una passeggiata. I giovani volontari hanno dovuto fare i conti che esistenze difficili come quelle dei malati d’Alzhaimer, hanno dovuto imparare a stargli accanto, parlare e accarezzare “nel modo giusto”. Ragazzi poco più che ventenni si sono confrontati con il mondo delle neo-mamme. Giovani donne che vivono la gioia della maternità in situazioni difficili e che fanno parte di un progetto di “adozione sociale”.

Ogni giorno dai giorni della gravidanza fino ai primi mesi di vita del bambino, i medici dell’ASL e i giovani volontari aiutano queste donne a gestire la gravidanza, offrono momenti di aiuto e confronto, corsi pre e post parto, le aiutano nelle piccole cose di ogni giorno, dando loro suggerimenti per affrontare al meglio il meraviglioso dono della maternità. Un’esperienza unica, che sublima il senso stesso del Servizio Civile Nazionale e che dimostra quanto i giovani volontari possono donare al prossimo, al territorio e soprattutto a loro stessi, calandosi in vesti non proprie e arricchendosi ogni giorno di più di esperienze, di gioie e di piccoli, grandi, risultati costruiti passo dopo passo.