Servizio civile: boom in Sicilia

di Francesco Gentile

da Espresso.it

servciv.jpgL´obbligo del servizio civile per gli obiettori di coscienza è finito il 1° gennaio 2005, quando la leva è andata in pensione. La voglia dei ragazzi siciliani di farlo, invece, cresce di anno in anno. Al punto che ieri, alla scadenza del nuovo bando, per i 117 posti disponibili nei vari progetti dell´Università le domande sono più di mille. Più di mille ragazzi fra i 18 e i 28 anni disposti a dedicare fra le 30 e le 36 ore settimanali per un anno a servizi pubblici: il tutto per un compenso di 433 euro mensili.

«Noi non abbiamo difficoltà a reperire i volontari - dice Bartolo Giacchino, che si occupa del servizio civile per l´Università di Palermo - Anzi, al contrario, siamo costretti a fare una selezione molto attenta, perché le domande sono veramente tante». Ma quanti saranno in tutto i posti per fare il servizio civile? I numeri parlano di 7.500 volontari in tutta la Sicilia e di 2.304 per la sola provincia di Palermo: la metà di questi, 1.153, saranno quelli impiegati nei 59 progetti finanziati in enti pubblici e onlus che offrono i loro servizi in città.
«Anche fuori dell´ambiente universitario - spiegano dal Coser, consorzio di cooperative sociali di Palermo che si occupa di assistenza a disabili e anziani - non è difficile trovare volontari. Abbiamo iniziato a lavorare con i ragazzi del servizio civile nel 2001, quando è stato istituito, e in questi anni le domande sono quadruplicate. Quest´anno avremo a disposizione oltre 1.200 volontari in tutta la Sicilia, la metà nella provincia di Palermo».
Cifre che, come avvenuto negli anni passati, potrebbero essere integrate successivamente con un nuovo bando, che dovrà essere emanato su scala nazionale. «L´albo regionale è stato costituito nel dicembre scorso - spiega Loredana Ciriminna, responsabile regionale per il servizio civile - quando i progetti erano già stati presentati. Non sarà possibile perciò integrare il numero con un bando regionale, ma dal prossimo anno tutta la gestione passerà nelle nostre mani».
Un passaggio che suscita molte aspettative. «Spero che questo - si augura Antonio Annino, presidente del Cesc Sicilia (coordinamento enti servizio civile) - possa aiutare a risolvere la confusione che c´è stata negli scorsi anni sia per l´assegnazione dei volontari e l´approvazione dei progetti che per la gestione dei fondi. Con gli stanziamenti del 2007 sono stati finanziati progetti del 2006».
La situazione siciliana non rappresenta però uno spaccato fedele della realtà nazionale, piuttosto un´eccezione. A livello nazionale infatti il numero di domande è molto inferiore. Al punto che in alcune regioni, come la Lombardia, rimangono molti posti disponibili. «Il numero delle domande in Sicilia è in effetti molto alto - riprende Annino - anche rispetto alla tendenza generale al Sud. Si può dire che il servizio civile rappresenta per molti una vera e proprio opportunità lavorativa, un primo impiego in un contesto in cui la disoccupazione è un problema pressante».