Leucemie. La storia di Giovanna guarita grazie ad un donatore ed oggi volontaria Ail

di Anna Laudati

Sarà un fine settimana molto impegnativo per una nuova collaboratrice dell’Ail. Venerdì 10, sabato 11 e Domenica 12 Dicembre nelle piazze italiane si svolgerà la tradizionale iniziativa dell’Ail: la vendita delle stelle di Natale per supportare la ricerca e le cure delle leucemie, dei linfomi e del mieloma. La partecipazione e l'impegno di Giovanna, una nuova volontaria saranno particolarmente sentiti. La sua esperienza personale è una testimonianza fondamentale per promuovere la ricerca. (Gerarda Pinto)

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Questa è una storia di una piccola donna che non dimenticherà l’anno che sta per concludersi. E’ una storia di grande coraggio, di crescita e tanta dignità. Un racconto che ci riporta a un anno fa, a una giornata di Novembre, come tante; la sveglia, il lavoro, il pensiero del pomeriggio libero e delle cose da fare. Una mattinata cominciata, tutto sommato, in maniera normale per una ragazza di 24 anni, Giovanna Savino, piena di vita, solare, propositiva.

Eppure, quando meno te lo aspetti, gli eventi ti cadono addosso, arrivano e ti travolgono, sconvolgendo i tuoi piani e i tuoi progetti. Prima un malore, il ricovero in ospedale, la preoccupazione, l’ansia, i medici che non ti spiegano cosa ti sta succedendo, ti tranquillizzano; poi ricomincia la corsa verso ospedali lontani, il giro dei reparti alla ricerca di risposte certe. Infine la scoperta della malattia: mielodisplasia midollare, urgeva un trapianto di midollo.

Di fronte a una malattia simile come può reagire una piccola donna? Di fronte a un’attesa e a una speranza? Comincia così un percorso lungo e intenso, uno dei più significativi della sua vita vissuto con grande dignità, coraggio, determinazione, speranza, senza mai piangersi addosso, mollare, poche lacrime e tanta grinta e voglia di lottare.

I mesi scorrevano lenti, precludendosi la possibilità di vedere gli altri e uscire di casa, perché rischioso a causa di poche difese immunitarie. La sua casa, il tempo passato nell’attesa, la solitudine ma anche la famiglia, gli affetti più cari hanno riempito quelle giornate. Nonostante tutto costruire ancora, progettare viaggi per quando tutto sarà finito. La sofferenza fisica ha segnato il suo corpo e ha rafforzato la sua anima. Finalmente giunge la notizia tanto attesa, ecco il giorno della sua rinascita, il trapianto tanto atteso, il 28 luglio 2010.

Per il lieto fine passeranno mesi, in attesa della certezza della riuscita del trapianto. Dopo due mesi passati lontano di casa, torna nel suo piccolo paese, guidando la macchina per due ore, affrontando il viaggio di ritorno come se fosse il segno che lei è tornata più forte, rinata. Una storia fatta anche di mille emozioni e di una lettera ricevuta dal donatore, un giovane anche lui, che parla del dono che le ha concesso la vita, inviata tramite il medico che l’ha curata. Ogni parola conserva tutta la forza di quel gesto, così indispensabile, un legame che li unirà per sempre, un anello che congiunge due vite di due ragazzi che nemmeno si conoscono.

Dopo un anno una passeggiata di domenica pomeriggio, il tifo per la squadra del cuore, una pizza con le amiche, sono state sue piccole conquiste, che le sono mancate per molto tempo, che oggi hanno un nuovo significato per lei. Basta vederla per capire che non ha perso quel sorriso, la pazzia dei vent’anni e la voglia di riprendersi la sua vita. Pensa al suo compleanno e dice: “Festeggerò due compleanni, il giorno della mia nascita e il giorno della mia rinascita”.

Un lieto fine atteso, che ha implicato molte conseguenze, aver riscoperto e rivalutato il senso delle sue giornate fatte di piccole cose, che possono sembrarci sempre scontate, fatto anche d’impegno per gli altri, una lotta che vuole continuare e portare ad altri il lieto fine per storie come le sue.

(nella foto Gerarda sulla sinistra e Giovanna sulla destra)