Giovani. Ipsos: per 54% lavoro deve conciliarsi con vita privata, nuovo trend

di Redazione

Indagine condotta per 'Valore D': 70% si sente poco seguito in orientamento

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Un lavoro gratificante, in linea con le proprie passioni, che dia buone prospettive di guadagno (50%) e che, soprattutto, ben si concili con la vita privata (54%): a questo aspirano gli studenti italiani quando scelgono il percorso di studi post diploma. In questo snodo fondamentale della vita, si sentono poco orientati dalla scuola e vedono nella famiglia, in particolare nella mamma, la figura che influenza le scelte di studio e professionali. Sono alcuni dei key findings che emergono dalla ricerca condotta da Ipsos per conto di 'Valore D' su 800 ragazzi della fascia di età 16-21 anni e presentati nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Fabiana Dadone, ministra per le Politiche Giovanili; Paola Mascaro, presidente Valore D; Barbara Falcomer, direttrice Valore D, e Silvia Ridolfi di Ipsos.

Se la ricerca di un lavoro che soddisfi e gratifichi è il principale aspetto che influenza la scelta del percorso di studi della quasi totalità degli studenti (93%), prosegue l'indagine, le ragazze si rivelano più idealiste dei maschi e desiderano essere utili alla società (86%), attribuendo maggior valore etico al proprio lavoro. Per i ragazzi risulta invece più importante fare una scelta che sia coerente con gli studi delle superiori (67%). In generale, il 77% di loro è intenzionato a svolgere il lavoro desiderato, tuttavia il 59% ammette di temere di non riuscire a trovarlo.
Ma quando si tratta di scegliere il percorso di studi futuri ragazzi e ragazze sono d'accordo: 7 su 10 si sentono poco seguiti. La famiglia è presente nelle scelte che riguardano il loro futuro per il 70% dei ragazzi, soprattutto la figura materna che è un punto di riferimento per il 64% di loro, mentre quella paterna si ferma al 53% ed è più importante per i maschi. Seguono poi gli amici (45%) che sono più ascoltati della scuola, indicata solo nel 41% dei casi, con una prevalenza da parte dei maschi.
Solo il 34% degli studenti ritiene infatti che la scuola fornisca gli strumenti per capire cosa fare da grande e cercano quindi di chiarirsi le idee su internet. Tre ragazzi su quattro hanno già fatto ricerche in rete e oltre la metà ascolta racconti e testimonianze di persone che fanno un mestiere ritenuto interessante.

Pur consapevoli che i lavori STEM in ambito scientifico-tecnologico sono ben retribuiti, solo un terzo del campione sa cosa sono le materie STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering e Mathematics) e il 38% non le sceglie nel percorso di studi perché crede che non portino a svolgere una professione interessante e in linea con le proprie inclinazioni.
"I risultati di questa indagine- ha commentato la ministra Dadone- ci offrono spunti di riflessione importanti su come i ragazzi si vedono nel futuro: vogliono realizzarsi, svolgere un lavoro stimolante ma senza dimenticare la vita privata. Tutto questo deve farci riflettere e portare a rivedere i sistemi di organizzazione del lavoro e delle organizzazioni". Conoscere le aspirazioni dei ragazzi, inoltre, è particolarmente importante per agganciare e riportare nel percorso formativo e lavorativo quei "3 milioni di Neet (ragazzi che non studiano e non lavorano, ndr)- ha sottolineato la ministra- Un fenomeno che è segno di un mancato investimento da parte loro e di una forte disaffezione alla prospettiva futura e alla progettualità". Secondo Dadone è molto importante offrire, ai ragazzi che devono scegliere il proprio percorso post scolastico, un confronto diretto e realistico con persone che hanno costruito e stanno costruendo il proprio percorso professionale, che possano raccontare in modo sincero cosa c'è fuori, cosa li aspetta fuori e quali sono le reali prospettive, di carriera, di guadagno, di soddisfazione. "I ragazzi- ha chiosato la ministra- hanno una reale possibiltà di scelta se vengono messi nelle condizioni di scegliere in modo consapevole. Per farlo occorrono strumenti e percorsi di orientamento efficaci e disintermediati".

 

(Fonte articoo: Dire - fonte foto: pixabay)