Arte all'Opera. Nasce il MeMus

di Ivana Vacca
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Napoli. Un fertile incontro creativo quello tra gli artisti del Novecento e il Teatro San Carlo a partire da Romain Ertè e Enrico Prampolini, passando per il precursore della pop art americana Robert Rauschenberg, che firma le scene di Lateral Pass di Trisha Brown, fino ad arrivare al più recente Giulio Paolini del Parsifal wagneriano. All’insegna del contemporaneo nasce a Napoli il MeMus, il Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo. (Ivana Vacca)

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Scenografie d’autore quelle della storia più recente del Teatro San Carlo di Napoli. Un legame oramai consolidato quello tra l’arte contemporanea e l’opera lirica. Robert Rauschenberg, Giulio Paolini, William Kentridge, Luigi Ontani, Anselm Kiefer, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro, Valerio Adami, Romain Erté, Ezio Frigerio, Domenico Purificato, sono gli artisti contemporanei che hanno progettato le scene di alcune delle più importanti opere liriche del panorama musicale occidentale presso il Teatro San Carlo.

Grandi Opere che ora fanno parte dei tre secoli di storia del Teatro partenopeo, il più antico Teatro lirico d’Europa, dal 1737, dai fasti di epoca borbonica, alle alterne vicende più recenti, ora il Teatro è in una fase di virtuoso rilancio. Tra memoria storica e innovazione, sabato 1 ottobre è stato inaugurato un nuovo spazio espositivo all’interno del complesso del Palazzo Reale di Napoli: il MeMus, Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo.

“Opera ad Arte/Arte all'Opera” è il titolo della mostra in programmazione fino al 30 marzo 2012, curata dalla musicologa Laura Valente, lo scenografo Nicola Rubertelli, la costumista Giusi Giustino e la coordinatrice Giulia Minoli. Oltre 60 opere tra bozzetti, progetti, plastici, costumi, foto di scena e video-proiezioni dei prestigiosi allestimenti. Tutto il materiale documentario è consultabile on-line e in situ su supporti multimediali resi disponibili al pubblico attraverso IPad collegati a maxi schermi, con tanto di accesso ai social network.

memus_3Acronimo di MEmoria e MUSica, il MeMus, si propone al grande pubblico come spazio espositivo ma soprattutto come centro di documentazione e archivio storico; oggi analizza il rapporto del teatro con il contemporaneo ma il neonato MeMus è un luogo di incontro in continuo divenire e in attesa di poter arricchire le collezioni e godere di nuovi spazi.

Secondo esempio in Italia, dopo la Scala di Milano che ha già realizzato un progetto simile. “Da decenni - racconta la sovrintendente Rosanna Purchia - il San Carlo attendeva di avere un luogo della memoria dove narrare la propria grande tradizione, aperta agli studiosi, agli autori, ai musicisti, nonché agli spettatori. Ora il compito di MeMus è di animare questi luoghi con mostre, eventi, performance, arricchendo la collezione con tutti i materiali possibili''. Un fertile incontro creativo quello tra gli artisti del Novecento e il Teatro San Carlo a partire da Romain Ertè e Enrico Prampolini, passando per il precursore della pop art americana Robert Rauschenberg, che firma le scene di Lateral Pass, balletto della coreografa americana Trisha Brown, fino ad arrivare al più recente Giulio Paolini del Parsifal wagneriano.

Una totale immersione sensoriale quella offerta ai fruitori della sala stereoscopica con le proiezioni in 3D degli allestimenti scenografici: "Die Walküre" di Richard Wagner, le cui scene sono state realizzate dal maestro dell'arte concettuale italiana Giulio Paolini, "Elektra" di Richard Strauss con il lavoro dell’artista tedesco Anselm Kiefer, entrambe valse al San Carlo il prestigioso Premio Abbiati, l’Oscar della lirica. E ancora: "Tancredi" di Gioacchino Rossini con le scene di Mimmo Paladino, il mozartiano "Flauto Magico" realizzato con il contributo dell’artista sudafricano William Kentridge, "Capriccio" opera ultima di Richard Strauss con le scene di Arnaldo Pomodoro e "Orfeo e Euridice" di Gluck con scene disegnate da Brice Marden. Tra i video in tre dimensioni l’esaltazione del lavoro teatrale: i truccatori, il corpo di ballo, il coro, la falegnameria, gli scenografi, i decoratori, i sarti, l’orchestra, la regia, i tecnici da palco e gli operatori luce e audio, l’intera equipe di maestranze che ha reso possibile la realizzazione di quella straordinaria macchina creativa.