Google+ non decolla: la sfida a Facebook si rivela un flop

di Marco Di Maro

Il social network lanciato da Google meno di un anno fa stenta a trovare un proprio spazio nel trafficato mondo dei social network. Una ricerca di comScore analizza le ragioni del mancato successo. (Marco Di Maro)

Google-Plus

Sono passati poco più di otto mesi dal lancio di Google+, il social network gratuito fondato da Google nel Giugno del 2011, ed è tempo per fare i primi bilanci su quanto questo progetto abbia rispettato le attese.

L’idea alla base di Google+ era quella di andare a competere con realtà affermatissime come Facebook e Twitter e di conquistare un ruolo da protagonista nel mondo dei social, fornendo agli utenti funzionalità più avanzate rispetto alla concorrenza. Il portale fornisce infatti agli utenti una serie di caratteristiche e di funzionalità che lo differenziano dagli altri similari.

I contatti vengono suddivisi in “cerchie”, con la possibilità di differenziare i livelli di accesso tra amici, parenti, colleghi ecc. e migliorare quindi il proprio livello di privacy. Inoltre è possibile avviare sessioni audio e video in conferenza, creare feed di contenuti semplicemente scegliendo un argomento ed utilizzare giochi e messaggistica istantanea avanzati.

Tutto questo però non è servito a fare di Google+ un vero e proprio successo. Questo almeno secondo i dati forniti dalla società di ricerca marketing sul web, comScore, che vanno infatti a scontrarsi con quelli diffusi da Google. Se analizziamo i dati ufficiali in effetti non c’è da lamentarsi, il social conta già oltre 90 milioni di iscritti, un numero in costante crescita, anche se ben lontano dagli oltre 850 di Facebook.

Il vero problema però, secondo comScore, è l’utilizzo da parte degli utenti, che si concentra principalmente nei primi momenti successivi all’iscrizione, per poi andare scemando in breve tempo. Sono infatti tantissimi gli utenti che, dopo l’iscrizione, tendono ad utilizzare sempre meno Google+ e talvolta decidono di abbandonarlo definitivamente.

E’ probabile che la moltitudine di servizi ed attività disponibili si sia rivelata forse un eccesso per gli utenti meno avanzati, creando smarrimento e rendendo troppo macchinoso l’utilizzo degli strumenti.

Da parte sua Google ha contestato i dati diffusi, spiegando che il loro progetto richiede un lungo periodo di sviluppo per poter competere con le realtà più affermate, e che verranno presto aggiunte nuove funzionalità per rendere più accattivante il loro social.

Di questo passo però è evidente che il processo richiederà ancora degli anni prima che Google+ possa realmente competere con i social più diffusi.