Terra Madre: una quattro giorni che riunisce giovani agricoltori, docenti universitari e cuochi

di Anna Laudati

Stiamo parlando di uno tra i grandi eventi organizzati dall’associazione Slow Food in Piemonte, il Salone del Gusto che si tiene a Torino con cadenza biennale. Senza dubbio uno dei più conosciuti eventi apprezzati dal grande pubblico. Quest’anno l’appuntamento è dal 23 al 27 ottobre (di Andrea Sottero)

terra_madre.jpgIn pochi sanno che dal 2004 alla grande kermesse del Lingotto si affianca durante gli stessi giorni un evento internazionale dai numeri sensazionali: “Terra Madre”. Si tratta di una manifestazione di quattro giorni riservata ai delegati accreditati che riunisce comunità del cibo (per lo più agricoltori), cuochi, docenti universitari e giovani da ogni parte del mondo, che attraverso conferenze e dibattiti in cui loro stessi sono insieme pubblico e protagonisti, si confrontano su come promuovere al meglio la produzione alimentare locale, intesa sia come attività agricola che di trasformazione. Una produzione di nicchia, quindi, che risulta essere anni luce lontana dalle logiche commerciali del grande mercato globale e che cerca di sopravvivere proprio distinguendosi per le sue peculiarità di qualità e differenziazione.

La rete di Terra Madre, in realtà, lavora continuamente, giorno dopo giorno, a partire dalla prima edizione del 2004,  con scambi di informazioni e di idee e attraverso meeting che si svolgono regolarmente in giro per il mondo.

 

A Torino quest’anno ci saranno 150 Paesi rappresentati, per un totale di quasi 5000 delegati a cui si aggiungeranno 1000 cuochi, rappresentati di 400 università e 1000 giovani, che costituiscono una delle novità di quest’anno. E’ evidente che le difficoltà organizzative risiedono già nei grossi numeri citati. Se si considera che molti dei delegati provengono da Paesi in via di sviluppo, con i relativi problemi economici di tali realtà, nonché problematiche di tipo burocratico e diplomatico, si capisce l’importanza che ha avuto sin dalla prima edizione l’interessamento diretto del Ministero degli Esteri.

 

Come nel 2004 e nel 2006, i delegati verranno ospitati in strutture della città, in abitazioni messe a disposizione dalla Coldiretti e presso strutture dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi. Un buon numero di loro, poi, troveranno alloggio presso diverse famiglie di Torino e dintorni che hanno dato la loro disponibilità. Un modo concreto per coinvolgere la Città ad un evento che si svolge sì a porte chiuse, ma che di fatto anima in quelle giornate l’intero territorio, con una moltitudine di sapori, profumi, ma soprattutto di storie da condividere.

 

Quest’anno, inoltre, pur rimanendo per ragioni organizzative, un evento a porte chiuse, si dà la possibilità al pubblico di conoscere un po’ meglio l’incontro, permettendo ai visitatori del Salone del Gusto di avvicinarsi un po’ di più all’area riservata a Terra Madre e dando la possibilità coloro che si prenotino, di partecipare alle cerimonie di apertura e chiusura in sessione plenaria.

 

Come nelle scorse edizioni una buona parte del lavoro di supporto ai delegati e agli ospiti dell’evento viene svolto da volontari (il numero ufficioso si attesta sui 600, quindi in crescita rispetto alle scorse edizioni), molti giovani, ma anche persone in pensione che mettono a disposizione il loro tempo, la loro fatica e spesso le loro competenze relazionali e linguistiche, per un’esperienza che a detta di chi vi ha preso parte in precedenza è unica e straordinaria.