Sea Sheperd vince, i giapponesi sempre più in difficoltà nella caccia alle balene

di Alessandro Etzi

Nonostante lo speronamento gli “scienziati” nipponici si fermano per mancanza di gasolio. (Alessandro Etzi)

sea_shepherd Solo il 20 febbraio gli attivisti di Sea Sheperd a bordo della Bob Baker avevano temuto di essere affondati dagli “scienziati” giapponesi, ma oggi possono festeggiare perché la marina giapponese ha annunciato di bloccare temporaneamente il programma di caccia per difficoltà nell’approvvigionamento del carburante.

Come hanno dimostrato i diversi filmati diffusi dall’organizzazione Sea Sheperd, nata per la difesa dell’ambiente marittimo e dei santuari dei cetacei, la nave baleniera giapponese Nisshin Maru dopo aver provato ad allontanare gli attivisti con i cannoni ad acqua e granate stordenti, ha speronato la nave Bob Barker in acque territoriali australiane.

sea_shepherd_2Non è la prima volta che le navi baleniere attaccano gli attivisti, ma questo speronamento, seguito dall’annuncio del blocco temporaneo dell’attività di caccia per la mancanza di carburante, è interpretato in maniera positiva da Paul Watson, fondatore di Sea Sheperd e comandante della flotta ambientalista: “Stanno perdendo decine di milioni di dollari,il mondo è contro di loro, lo sappiamo. Nessuno crede per un momento che questa sia ricerca scientifica, è un’operazione commerciale. Sono biasimati in tutto il mondo e credo siano disperati e sempre più aggressivi”.

Il direttore di Sea Sheperd ed ex-leader dei verdi australiani Bob Brown ha condannato lo scontro come palese violazione del diritto internazionale marittimo  ed ha chiesto l’intervento della Marina australiana per ristabilire la sicurezza nel tratto di mare, ottenendo una promessa da parte del ministro per l’Ambiente Tony Burke di effettuare indagini sullo scontro.

Il sito italiano di Sea Shepherd

Guarda il video dello scontro: