Roma, poeti e pittori anonimi colorano la borgata del Trullo

di Andrea Barnabei

I Pittori Anonimi del Trullo sono un gruppo di cittadini che vuole dare un volto nuovo al proprio quartiere, come simbolo di rigenerazione e speranza nel futuro

murales trullo Murales, versi in dialetto romano e molto altro si può trovare nella borgata sud di Roma, grazie a i Pittori Anonimi del Trullo (PAT) che sulla loro pagina “Italia che cambia”, si definiscono “un gruppo di cittadini che vuole dare un volto nuovo al proprio quartiere”.

Il Trullo è un quartiere dalla forte identità, ma allo stesso tempo, si trova in una condizione di degrado con scritte sui muri e sporcizia. Per ridare nuova linfa al quartiere, i cittadini stessi, hanno voluto creare un gruppo anonimo di pittori, dando vita a una vera e propria rivoluzione ridipingendo muri, scalinate e tutti gli spazi abbandonati all’incuria e al degrado.

Il fondatore dei “Pittori Anonimi”, Mario D’Amico, è stato intervistato dalla redazione DIRE dove ha ripercorso tutte le tappe fondamentali del gruppo da sette anni a questa parte.

Mario, nato e poi tornato a vivere nella borgata, racconta di come egli si sentiva di dare un nuovo impulso al proprio quartiere e cosi in una notte di febbraio 2013, con il suo gruppo, ha deciso di creare il loro primo pezzo, non sapendo come la gente potesse reagire a questa iniziativa.

L’iniziativa, come racconta Mario, è stata interpretata dai cittadini in modo positivo, diventando in poco tempo delle “leggende del quartiere” in forma anonima.

Il gruppo uscì allo scoperto quando arrivo l’estate e da lì decisero di dipingere anche di giorno, con la consapevolezza di dare nuova linfa al quartiere. Col passare del tempo, pian piano anche altri quartieri e scuole decisero di aderire all’iniziativa.

Proprio in quest’ultime, Mario e il suo gruppo, abbiano deciso di iniziare nuovi progetti con il confronto dei bambini e delle loro famiglie.

Come racconta il capo fondatore, mamme e i comitati dei genitori decidono di contattare il gruppo tramite la loro pagina Facebook. A quel punto il gruppo si confronta con la preside e i vari professori per elaborare un tema con i bambini, che molto spesso trattano di uguaglianza, di inquinamento e dell’ambiente. Poi ogni classe lavora in modo autonomo, approfondendo la tematica scelta e alla fine del progetto insieme ai bambini dipingono i muri delle scuole.

Mario, infine, chiude l’intervista affermando la sua volontà di far capire ai ragazzi che la scuola non è un bene soltanto per coloro che la vivono quotidianamente ma è un bene collettivo che i propri genitori e i propri nonni hanno portato avanti pagando tasse per costruirla e tenerla in piedi.

Ed è proprio questo il messaggio che i “Pittori Anonimi del Trullo” vogliono mandare a ragazzi nelle scuole.

(Fonte:DireGiovani/Fonte Foto:Treeaveller)