Gli studenti anti-camorra chiedono la grazia a San Gennaro

di Francesco Gentile

(di Alessandro Etzi)

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Nel Duomo di Napoli, pieno in ogni suo metro quadro, i fedeli pregavano e chiedevano grazie di ogni genere, come la tradizione impone il 19 settembre, la festa del Patrono di Napoli, San Gennaro. Tra i tanti mescolati con i fedeli c’erano anche i membri dell’Associazione Studenti Napoletani Contro la Camorra, che hanno distribuito centinaia di volantini con una richiesta di grazia al Santo Patrono. “San Gennaro liberaci dalla camorra, rendici liberi…abituaci alla bellezza. Rendici portatori di felicità..ci hai protetto dalla lava, dalla peste, dalla furia della Terra. Proteggici San Gennaro da chi ci ruba tutto: la dignità, i diritti, la voce” si legge nella missiva.

“San Gennaro liberaci dalla camorra, rendici liberi…abituaci alla bellezza. Rendici portatori di felicità..ci hai protetto dalla lava, dalla peste, dalla furia della Terra. Proteggici San Gennaro da chi ci ruba tutto: la dignità, i diritti, la voce” si legge nella missiva.  

La richiesta più importante è pero quella di rendere i napoletani il motore del cambiamento della città, rinnegando l’illegalità e l’omertà, rifiutando ogni forma di collusione, piccola o grande, con la camorra. “Abbiamo distribuito tantissimi volantini per invitare i napoletani a dire basta alla malavita, ed in tanti hanno condiviso le idee che esprimiamo e la nostra battaglia” afferma il presidente dell’Associazione Andrea Pellegrino. “Tocca ai napoletani, a tutti i napoletani, ribellarsi a questo status quo, allo strapotere dei clan che soffocano l’economia, impongono la loro violenza, rendono impossibile ogni tentativo di crescita e sviluppo” conclude Andrea Pellegrino. “Oggi erano numerosi i ragazzi che hanno aderito a questa giornata di sensibilizzazione, ma erano ancora di più i napoletani che ci chiedevano informazioni sulle nostre attività anti-camorra, che volevano aderire alle prossime manifestazioni, che volevano dare il loro contributo alla lotta alla malavita” è commenta Gaia Trunfio, la vicepresidente dell’Associazione. “Nelle nostre attività, a Napoli come in altre zone d’Italia, abbiamo percepito forte e chiaro il malessere dei cittadini, noi vogliamo catalizzare questo malessere in azioni positive, risvegliando le coscienze, che, come ha sottolineato anche il Cardinale Sepe, sono troppo assopite per le necessità di questa città”.