Il Ministro della Gioventù, Georgia Meloni, ai giovani: "Sfidate la paura per il futuro"

di Anna Laudati

 

“Diritto al futuro, credito di imposta, Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa : l’ On.le Georgia Meloni annuncia il suo programma di lavoro, tutto all’insegna delle opportunità per le giovani generazioni” (di Francesco Enrico  Gentile)

direzione_1_georgia_m.jpgOn.Le Meloni, Lei e' il più giovane ministro del Governo Berlusconi oltre ad essere stata la più giovane parlamentare della scorsa legislatura. Come ci si sente a dover di fatto rappresentare le istanze delle giovani generazioni  e dover cercare le risposte? Mi viene in mente una frase poco istituzionale ma che certamente rende bene il senso. Quando lo zio morente si rivolge all’uomo ragno e gli dice: “Da un grande potere deriva una grande responsabilità”. Ahimé, i poteri di cui disponiamo io e l’uomo ragno sono profondamente diversi, ma la ragione sociale è la stessa. Questo Governo ha voluto offrire alle nuove generazioni uno strumento prezioso che non sarà di per sé sufficiente a risolvere tutti i loro problemi, ma se ben valorizzato può contribuire concretamente a farlo.

 

Personalmente, rappresentare le istanze e cercare le risposte ai problemi della mia generazione è quello che in realtà faccio da alcuni anni in Azione Giovani, sia da militante che da presidente. Con una sostanziale differenza, ovviamente: ora dipende molto da me. Non posso più scendere in piazza a protestare contro il governo. A sinistra invece sono piuttosto bravi a governare e farsi opposizione nello stesso tempo…

 

Recentemente ha affermato che "I giovani non sono tutti bulli e veline - ha detto - ma degli eroi quotidiani che con un lavoro precario e una casa in affitto decidono di mettere al mondo un bambino". Ora lei e' chiamata ad individuare delle soluzioni alle ansie delle giovani generazioni italiane. Da cosa pensa di iniziare? E aggiungo le ragazze madri e le donne sole con figli che si stanno sempre di più affermando come un gruppo sociale esposto ai processi di impoverimento e al limite della marginalità sociale. Intendo cominciare dal “Diritto al futuro”, cioè un insieme di misure volte a combattere la condizione di precarietà con la quale i giovani si confrontano giornalmente. L’obiettivo di garantire diritto al futuro alle ragazze e i ragazzi italiani non può prescindere dalla centralità di temi come il lavoro, la casa, la famiglia. 

Ha cambiato nome al dicastero a lei affidato, mutandolo in ministero della Gioventù. Segnale che il mondo politico-istituzionale ha compreso l'urgenza delle questione generazionale? “Ministero della Gioventù” perchè ho voluto non solo uniformare la dicitura a quella più comunemente utilizzata in Europa, ma anche trasmettere l’intenzione di superare un’impostazione culturale che non mi appartiene. Non credo alle politiche di genere, qualsiasi esse siano. Non credo alle politiche femminili, alle politiche per gli anziani o per i giovani. Le azioni di governo devono essere rivolte al bene della Nazione nella sua totalità e le iniziative indirizzate ai giovani vanno proprio un questa direzione. Il ministero della Gioventù vuole rappresentare le istanze e i bisogni delle ragazze e dei ragazzi d’Italia nel Governo, in Parlamento, presso l’intera società, dalle banche ai sindacati, dalle imprese agli organismi di governo territoriale. E questo sarà lo strumento principe per aggredire una tra le società più gerontocratiche del mondo. Mi sono posta quattro grandi obiettivi: il già citato “diritto al futuro”, favorire una “rivoluzione del merito”, raccontare le storie più belle della nostra “la meglio gioventù” e restituire all’Italia un “vero protagonismo generazionale”. 

Lavoro, affitti, istruzione. In che modo il suo Ministero intende intervenire? Per quanto riguarda gli alloggi, è con grande soddisfazione che ho accolto l’approvazione dell’emendamento che istituisce il Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie, da parte delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera riunite. E’ una prima vittoria a cui attribuisco grande rilevanza. Il fondo, che prevede un’erogazione di 24 milioni di euro in tre anni, servirà a sostenere le spese delle giovani coppie che oggi con grande difficoltà progettano l’acquisto di una casa, senza poter contare sull’aiuto delle rispettive famiglie, su agevolazioni bancarie o impieghi fissi.

 

Si tratta di un’ulteriore tassello apposto dalla maggioranza per garantire il “diritto al futuro” delle giovani generazioni. Il fondo completa il “piano casa” (inserito nella manovra economica di quest’anno), rivolto alle categorie più esposte della nostra società: famiglie e giovani coppie a basso reddito, anziani, studenti fuorisede, soggetti sotto sfratto e immigrati regolari. Esso prevede il recupero del patrimonio abitativo esistente, la costruzione di nuovi alloggi e garantire una quota di alloggi a canone di locazione convenzionato.

 

Il primo segnale che il Governo ha voluto dare per combattere la precarietà del lavoro giovanile è stato assegnare al Ministero della Gioventù  i fondi introdotti nell’art. 1 del c.d. Protocollo Welfare (Legge 247/2007) e rivolti ai giovani lavoratori atipici e all’imprenditoria giovanile. Altri strumenti molto utili ritengo siano l’adozione del credito di imposta per chi stabilizza i lavoratori precari, l’introduzione del voucher formativo per i giovani durante i periodi di inattività e strumenti reali di flex security capaci attutire il timore per la flessibilità lavorativa.

 

Occorre inoltre garantire la severa applicazione della Legge Biagi nella parte volta a impedire gli abusi e le distorsioni nell’utilizzo di contratti atipici. Detto ciò, si deve rivolgere l'attenzione anche all'imprenditoria giovanile. Occorre vigilare sulle tentazioni di ridurre l’impegno pubblico nella promozione di nuove aziende, soprattutto giovani. Iniziative come il “prestito d’onore per l’impresa” hanno avuto migliaia di domande ed hanno contribuito a creare migliaia nuove imprese individuali con grande effetto sulla dinamica imprenditoriale Italiana e sull’emergere di una nuova cultura economica.

 

C'è poi la necessità di operare una seria semplificazione della normativa e l’introduzione di un regime fiscale agevolato per le società di persone composte da giovani non occupati, come primo passo verso la sperimentazione di un periodo di no-tax per le nuove iniziative imprenditoriali dei giovani. Investire poi sulla promozione dei giovani talenti. Abbiamo concordato con il Ministro Brunetta, l'intenzione di redigere un piano per selezionare i migliori talenti, attirarli nella Pubblica amministrazione e trattenerli offrendo loro delle possibilità di educazione e formazione eccellenti e di avanzamento veloce di carriera.

 

Infine, riguardo agli ordini professionali, è fondamentale armonizzare la normativa europea in materia di accesso alla libera professione, evitando che tra nazioni appartenenti alla Ue vi siano macroscopiche differenze, tali da penalizzare i nostri giovani in un ambito lavorativo che non ha più l’estensione di un tempo, ma quella di un intero continente. Come già dichiarato in altre circostanze l’istruzione è il muro maestro su cui edificare il futuro dei giovani e quindi della Nazione. Lo Stato ha l’obbligo di investire in questo settore. Anche qui però la meritocrazia deve costituire l’humus che rende fertile il terreno. Illustro alcune iniziative in via di definizione.

 

Una delle difficoltà insormontabili è costituita dagli elevatissimi costi dei corsi di studi, in particolare per gli studenti fuori sede: ho pensato, insieme al Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, di rivitalizzare il Prestito d’Onore, previsto dalla legge 390/1991 e purtroppo completamente dimenticato. Un'altra opportunità di credito è costituita dall'accordo stipulato tra l’allora ministro Melandri e l'ABI, conosciuto come "Diamogli credito". Iniziativa lodevole che però, visti i limitati importi erogabili, non rappresenta una efficace soluzione al problema di garantire agli studenti risorse economiche sufficienti per sostenersi nel periodo di apprendimento.

 

E' intenzione del Ministero verificare la praticabilità di rinegoziare questo accordo con gli istituti di credito, affinché i prestiti erogati rappresentino un concreto supporto per gli studi. Questi strumenti devono funzionare come leva per la responsabilizzazione del giovane, come incentivo a migliori performance nella durata e nel successo degli studi. E’ ovvio che anche tutte le altre misure già illustrate relative agli alloggi, alla connessione formazione-lavoro, rientrano in una azione complessiva tesa all’accompagnamento dei giovani lungo il percorso di crescita.

 

 

Lo scorso Governo ha previsto per gli anni 2008 e 2009 un Fondo  Nazionale per le politiche Giovanili di circa 120 milioni. Qual'e' la previsione del Governo attuale? La finanziaria dello scorso anno ha stabilito una consistenza del Fondo per le Politiche Giovanili di  138 Milioni per il 2008, 118 per il 2009 e 117 per il 2010. L’attuale Governo, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica, ha richiesto a tutti i Ministeri una riduzione del 20% dei propri capitoli di spesa. E’ mia intenzione attenermi a questa indicazione. Saranno ridotti gli sprechi e le voci di dubbia utilità.  Voglio ricordare, comunque, che il ministero della Gioventù, rispetto all’ex POGAS, può avvalersi di altri fondi di spesa dell’ammontare di 150 milioni di euro. Le azioni rivolte ai giovani non ne risentiranno, anzi. 

 

 

Ministro Meloni Lei rappresenta un esempio e uno sprone per le giovani generazioni italiane ad uscire dalla condizione di difficoltà e di "paralisi" in cui si trovano. Cosa consiglierebbe ad un giovane italiano? Di essere un vero ribelle, nel senso di colui che sfida la paura del futuro, l’ignavia, la desertificazione dei valori assoluti, e di chiedere, anzi pretendere, che l’Italia, ed il ministro della Gioventù, lo doti degli strumenti per poter trasformare la sua rabbia in energia positiva per realizzare un’esistenza dignitosa e per contribuire positivamente al progresso del suo popolo.