Mai più libretto universitario alla Federico II: intervista a Isabella Esposito

di Francesco Cannone

ServizioCivileMagazine intervista Isabella Esposito, l'ispiratrice della battaglia anti-libretto, rappresentante degli studenti al consiglio di Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Napoli “Federico II”. (Francesco Cannone)

isabella_esposito Risultato raggiunto: ai neo-iscritti non verrà mai consegnato il classico e storico libretto cartaceo. Quali i vantaggi?
L'idea nasceva per raggiungere 2 obiettivi: contribuire alla dematerializzazione cui tende la pubblica amministrazione e, soprattutto, ottenere una maggiore oggettività nella valutazione in seduta d'esame. Volevo far sì che tutti gli studenti potessero ripartire dallo stesso piano, essere valutati ogni volta, ad ogni esame, come se ricominciassero da zero, indipendentemente da quello che era stato il loro percorso accademico precedente, che puntualmente influenzava in maniera decisiva i professori nella scelta del voto.

Eppure, gli studenti sembrano spaccati a metà tra favorevoli e contrari. In astratto e sul piano ideale, tutti si dicono per una maggiore oggettività nella valutazione; in concreto, all'addio al libretto gli “scarsi” esultano e i “bravi” insultano.
Credo che se una persona è “brava” sia brava sempre. Quelli che, invece, non sempre hanno riportato voti alti hanno ora un'ulteriore possibilità per mettersi in gioco. Diversi colleghi venivano penalizzati per i voti precedenti, e questa è una cosa non giusta. Lo studente non è una macchina ma una persona, può capitare che ci siano alti e bassi. Il 30 è ora accessibile a tutti.

librettoLibretto o non libretto, però, il problema resta: può forse essere oggettiva una valutazione che scaturisce soltanto da pochi minuti di colloquio? Come credi si possa intervenire?
Ovviamente, non può mai essere oggettiva al 100 %. Ciò dipende da un dato sociologico: l'interrogazione orale è un momento tra 2 sconosciuti, ed essere obbiettivi quando si ha a che fare con persone che non si conosce a fondo è sempre impossibile. E' anche vero che le persone, però, vanno necessariamente esaminate e che, quando questo non è possibile tramite prove scritte (le uniche oggettive per natura), è necessaria una maggiore responsabilizzazione da entrambi i lati. Non credo che una legge a tal proposito possa servire, anche se la norma può indirizzare il cittadino a cambiare atteggiamento.

Perché il “mai più libretto” vale solo per i nuovi iscritti?
Quando avanzai la proposta pensavo solo a raggiungere l'obiettivo. Noi studenti federiciani già avevamo il libretto online, ma conservavamo anche il cartaceo, un supporto senza alcun valore legale. E' vero che chi voleva poteva presentarsi in seduta d'esame anche senza, solo con la carta d'identità, ma i professori ne erano subito negativamente influenzati. Tra l'altro, lo Statuto dei diritti e dei doveri degli Studenti Universitari vieta la possibilità, da parte della commissione d'esame, di visionare il libretto universitario dello studente prima che sia stata espressa la valutazione finale. Tuttavia, s'è deciso di attribuire all'abolizione del libretto cartaceo un effetto ex nunc. Applicare a tutti questo provvedimento avrebbe potuto causare ulteriori ingiustizie. E' sembrato opportuno che chi avesse iniziato in un modo continuasse in quel modo.