Giovani napoletani anticamorra "a tu per tu" con il Presidente del Consiglio e il Ministro Meloni

di Anna Laudati

Cronaca dell’incontro tra il Premier Silvio Berlisconi e i giovani anticamorra accompagnati dal Ministro Giorgia Meloni. “Per noi varcare la soglia di Palazzo Chigi e entrare nelle stanze da cui si governa il nostro Paese è stata una sensazione unica, che difficilmente dimenticheremo” (di Giuseppina Ascione e Chiara Marrazzo)

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Ieri 26 novembre, il Presidente del Consiglio ha ricevuto a Palazzo Chigi una delegazione di giovani dell’ Associazione Studenti Napoletani Contro la Camorra e Amesci. I giovani che hanno preso parte all’incontro si sono intrattenuti con il premier per circa un’ora in cui si è discusso dei dati del questionario Anticamorra promosso dall’ Associazione partenopea. Tra quei giovani, c’eravamo anche noi,  Chiara Marrazzo in qualità di coordinatrice dell’indagine e Giuseppina Ascione in qualità di  Rappresentante Nazionale dei Volontari in Servizio Civile.

Ore 12.30 circa. Siamo saliti al quinto piano di Palazzo Chigi, accomodandoci nel suo studio. Mentre lo attendevamo in un anticamera, un po’ emozionati,  un po’ concentrati sul messaggio  da lasciargli, è arrivato Lui in sordina, senza clamori, Berlusconi in persona, in una versione “umana”. Giacca e pantalone grigi, ed un  semplicissimo golfino blu, che egli stesso ci ha confessato di aver indossato per non farci sentire a disagio. Prima di cominciare a discutere sui dati del questionario, ci ha fatto da Cicerone, mostrandoci alcuni dei luoghi simbolo del palazzo, tra cui la stanza dove è custodita la Costituzione Italiana firmata da Enrico De Nicola nel 1947 e  la sala dove si riunisce il Consiglio dei Ministri. Qui si è soffermato a lodare la bontà del suo governo e la capacità dei suoi Ministri. 

Per noi è stato un momento di forte emozione. Varcare la soglia di Palazzo Chigi, entrare nelle stanze da cui si governa il nostro Paese è stata una sensazione unica, che difficilmente dimenticheremo. Al di là delle personali preferenze politiche, è stato emozionante sedere  nella stessa stanza con il Primo Ministro del nostro governo, leggere la copia originale della Costituzione, vedere l’aula del consiglio dei ministri, e quel viavai di giornalisti e politici.

Dopo il rapido tour, siamo entrati nello studio,  ci ha fatto accomodare, ed ha continuato a parlare per sciogliere il ghiaccio. Da grande comunicatore, quale è, ha raccontato di se stesso, direzionando il discorso da argomenti ora  seri  ora  ironici. “Ho 72 anni” ha esordito “se ci penso mi sparo”, e poi ha riso.  Ci ha offerto il caffè, ha continuato a parlare, e a fare autoironia sul proprio operato. Ha riso con il Ministro Meloni in merito alle caricature che vengono fatte di lui e degli altri Ministri, si è soffermato sulla sua altezza: “Dicono che sono basso, ma ai miei tempi non lo ero poi così tanto”! Poi ha riso del suo rinomato soprannome: “Al tappone”. Ironico e pungente, ma naturale. Dopo aver bevuto il caffè, siamo passati all’argomento principale per il quale ci aveva ricevuto: la camorra.

La delegazione, guidata dal ministro Giorgia Meloni e composta da Andrea Pellegrino e Gaia Trunfio, presidente e Vicepresidente di Studenti Contro la Camorra, Enrico Maria Borrelli, Presidente Nazionale Amesci, Armando Giordano  coordinatore dell’indagine, Simone Scarpati, Responsabile Scuole Superiori dell’Associazione Anticamorra, Cinzia De Nuccio Responsabile del Monitoraggio Amesci e noi due, abbiamo illustrato al Premier i preoccupanti dati emersi dal questionario.

40 giovani su 100 intendono lasciare la Campania, è il dato che più di tutti ha scosso e rattristato Berlusconi che però si è detto pronto ad un’azione risolutiva per frenare quella, che lui ha definito, una grave “emorragia”.

“Napoli ha bisogno dei suoi giovani – ha dichiarato il Premier – solo grazie alla loro forza e creatività può uscire da questo momento difficile e sperare in un rilancio di immagine in tutto il mondo”. Abbiamo mostrato al Presidente, oltre ai dati campani del questionario Anticamorra, il raffronto sullo stesso questionario tra i dati emersi da un Liceo di Napoli e quelli di un liceo di Milano. Non solo le percentuali raggiungono uno scarto che va dal 20 al 30 % ma sembra che lo stesso questionario sia stato sottoposto a giovani di due paesi e culture diverse. Per questo risultato abbiamo chiesto alle istituzioni di starci vicino e aiutarci in questa battaglia, perché è giusto che i giovani italiani, si sentano figli di una stessa terra, con le stesse opportunità e prospettive.

Andrea Pellegrino, Presidente dell’associazione Studenti Contro la Camorra ha sottolineato che “i risultati del questionario non sono molto confortanti, c’è molto lavoro da fare per rilanciare l’immagine della nostra città, per ridare fiducia a noi che viviamo il territorio e che vorremo avere l’opportunità di realizzarci professionalmente nella nostra amata città”. “Occorre valorizzare e favorire l’impegno che i giovani profondono sui loro territori - ha aggiunto Enrico Maria Borrelli, Presidente Amesci, per il quale - solo promuovendo e sostenendo iniziative di formazione e di partecipazione si può contribuire a creare quella cultura di cittadinanza e legalità”.

Il Premier ha speso delle parole molto positive sui napoletani “i giovani napoletani sono molto in gamba” ha precisato, “quando ho aperto la mia prima azienda a Milano cominciando da zero, i miei collaboratori più validi provenivano proprio da Napoli, ed è un peccato che il sud sia privato delle sue intelligenze”.

Dopo tanto parlare è rimasto alcuni minuti in silenzio, concentrandosi sul rapporto riguardante i dati campani del questionario, lo ha sfogliato più volte e ci ha confessato che quella riunione non sarebbe bastata per prendere dei provvedimenti in materia, “ho bisogno di studiare meglio la situazione - ha affermato il premier - mi piacerebbe incontrarvi nuovamente quando verrò a Napoli per il prossimo Consiglio dei Ministri. Per quella data avrò analizzato a fondo i vostri dati e potremo confrontarci sulle azioni da intraprendere”.

Disponibile ed interessato, dunque, naturale e disinvolto. Siamo contenti che il Premier Berlusconi abbia prestato sincera attenzione al nostro lavoro e pensiamo davvero che se manterrà il suo impegno, riusciremo a convincere i nostri coetanei a restare qui a Napoli e a combattere a loro volta il “cancro” della camorra.

"Chiediamo al Presidente del Consiglio che tanto si è prodigato per risolvere l’Emergenza Rifiuti in Regione Campania, che dopo le carte è il momento di raccogliere i bossoli dalle strade della nostra città". Non vogliamo più avere paura di uscire di casa di sera o di frequentare certe zone. Siamo dei giovani che vivono questo territorio attivamente, e come tale vogliamo tornare a riprenderci i nostri spazi, è per questo che abbiamo apprezzato la disponibilità del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni a promuovere maggiori centri e luoghi di associazionismo per i giovani.

Abbiamo vissuto per un giorno nel cuore dello Stato, abbiamo toccato l’entusiasmo dei tanti che lavorano credendo fermamente in ciò che fanno, tanto da non riuscire a comprendere come sia possibile che i giovani  sentano le istituzioni così lontane. Le stanze del potere sono solo stanze, prendono vita insieme alle persone che le abitano e per un giorno hanno vissuto insieme a noi.