Nasce la prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo

di Anna Laudati
I giovani italiani residenti all’estero incontrano i loro coetanei a Roma (di Chiara Marrazzo 

conferenza_giovani--200x150.jpgTerminerà domani  12 dicembre la tre giorni che vede come protagonisti 416 giovani italiani residenti all’estero di età compresa tra i 18 ed i 35 anni e 200 loro coetanei residenti  in Italia tra studenti, professionisti, imprenditori, lavoratori, esponenti del mondo dell'arte, della cultura e dello sport, invitati per dare anche il loro contributo. La prima conferenza dei giovani italiani  nel mondo è stata indetta lo scorso luglio dal Ministro degli esteri Frattini, che ha raccolto la crescente esigenza della comunità italiane all’estero di aprire dei tavoli di concertazione  al fine di individuare strumenti utili alla  definizione di una linea politica per la valorizzazione delle giovani generazioni, favorendo il consolidamento del loro rapporto con il nostro paese.

Esigenza, questa, concretizzatasi   già due anni fa quando il Consglio Generale degli Italiani all’estero aveva promosso una serie di incontri tra giovani, nei Paesi esteri  caratterizzati da una significativa presenza delle collettività italiane,  al fine di produrre dei documenti “ Giovani –Paese” che de facto rappresentano i lavori preparatori del grande evento che in questi giorni anima la capitale.

La seduta inaugurale della Conferenza, ospitata ieri  presso la Camera dei deputati, è stata aperta  da un coro di giovani che hanno  intonato l’inno di Mameli, seguiti dagli interventi  dal presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, il  presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il presidente del Senato, Renato Schifani.

“Siate buoni cittadini nei Paesi che vi ospitano perché anche così fate onore all'Italia- ha affermato il Capo dello Stato  rivolgendosi ai ragazzi - Contiamo sul vostro attaccamento alle radici italiane della vostra famiglia perché vi facciate promotori in diversi continenti e Paesi della nostra lingua e cultura e perché vi facciate portatori dei valori più alti di umanità, solidarietà e laboriosità che il nostro popolo ha saputo esprimere nella sua lunga storia''. Napolitano ha concluso il suo intervento esortando i giovani a tornare presto nel "nostro e nel vostro Paese".

Un invito a condannare ogni forma di xenofobia e favorire l'integrazione è stato rivolto da Fini. "Essere buoni italiani oggi grazie all'emigrazione - ha detto - significa avere solidi anticorpi culturali contro ogni forma di xenofobia". "Guardando le foto di quegli italiani che cento anni fa lasciarono il nostro Paese - ha aggiunto - si scopre lo stesso desiderio di giustizia sociale, di un avvenire migliore per i propri figli che in tanti casi incrociamo negli occhi di chi oggi viene da altri Paesi mosso solo dalla speranza di trovare qui un futuro migliore". Il presidente della Camera, poi ha ringraziato Mirko Tremaglia, storico ministro degli Italiani nel mondo più comunemente conosciuto come “il padre del voto all’estero”, grazie al quale di recente si è provveduto alle modifiche degli art. 56 e 57  della Costituzione italiana, che consentono agli italiani all’estero  oltre che  il diritto di voto passivo anche quello di votare 18 parlamentari  residenti all’estero.

Al termine dell’inaugurazione i giovani sono tornati nella sede Fao, dove hanno ripreso  i lavori per gruppi tematici, ripartiti  cinque commissioni “Identità italiana ed nterculturalità”, “Lingua e cultura”, “Informazione e comunicazione”, “Mondo del lavoro e lavoro nel mondo”  e “Rappresentanza e partecipazione”.  Ciascuna commissione produrrà un documento che sarà portato domani in seduta plenaria per l’approvazione. Ai lavori saranno alternati momenti di incontro con le alte cariche italiane tra cui ricordiamo l’incontro fissato per oggi con l’ on. Meloni e Gelmini, e quello di domani con Carlo Azelio Ciampi.

Si cerca dunque un’occasione per descrivere a chiare lettere cosa voglia dire essere  e sentirsi italiani, come ha sostenuto Frattini  “ solo riuscendo a conservare i valori e le tradizioni che ci contraddistinguono- ha affermato il Ministro degli Affari Esteri- possiamo mantenere e consolidare l’orgoglio di far parte di questa Italia che tanto è cambiata e tanto cambierà in futuro”. E conclude “ La nostra immagine vive, si alimenta e migliora grazie a voi”.

Un evento  straordinario, dunque,  che inaugura una rete mondiale di quelli che saranno i futuri cittadini della Terra, affinché siano rafforzate e valorizzate le loro radici italiane, perché conservino, nella terra d’adozione, la cultura, la storia, le tradizioni del Bel Paese in un’ottica di crescita comune e di sviluppo delle risorse.