La crisi e poi? Il Servizio Civile partecipa al dibattito della Pubblica Amministrazione

di Anna Laudati

Allestito anche quest'anno, uno stand  del SCN per la “quattro giorni” dedicata alla pubblica amministrazione ed alle sue prospettive (di Claudia Gorgoglione)

4620259580_a1a4487159.jpgÈ alla sua quarta partecipazione dopo le edizioni del 2005, 2007 e 2009. Anche quest'anno il Servizio Civile Nazionale dà il suo contributo al confronto tra gli attori pubblici e quelli privati ed è pronto a cogliere quell'utenza che abbraccia quei valori che da sempre lo hanno caratterizzato (dalla sua istituzione nel 2001). Infatti, gli ambiti di intervento del Servizio Civile, assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale ben si coniugano con i campi d'azione della Pubblica  Amministrazione ideale, anche se da quando è partita quest'esperienza dopo aver raggiunto un picco di fondi e quindi di presenze giovanili, nonostante i dovuti riconoscimenti, poi, tagli dopo tagli, è precipitata in un limbo da dove non si sa se sprofonderà ancora più in basso o prima o poi potrà pian piano rivivere il miraggio di un paradiso possibile.

L'introduzione di Rampini al tema su cui il Foruma P.A. (17-20 Maggio)  si concentra – La crisi e poi?- è quanto mai dedicata ai giovani costruttori del futuro e fruitori del presente ma anche a chi il suo futuro lo sta vivendo adesso : “Verso i giovani che stanno preparando il loro futuro, e verso noi stessi, abbiamo un dovere: non sprecare questa crisi...Le grandi crisi servono per mettersi in discussione, costringono ad osare là dove il pensiero non si era mai avventurato...”. Uno stimolo alle competenze risolutive di un entourage di grandi menti fatto da singoli senza distinzione di ordine e grado per fare della Pubblica Amministrazione lo scioglimento dell'enigma: la grande crisi.

Però la Regina della festa per essere incoronata necessita il raggiungimento di alti livelli di innovazione e impegno;  collante fra questi è il ventennale Forum (questa è la ventunesima edizione per l'esattezza) che dispone i suoi mezzi e le sue potenzialità con un fine unico: facilitare la comunicazione e l'interazione tra attori pubblici e privati e procedere alla proposta di un risanamento. Risanamento negli ambiti più imbarazzanti per questo paese definito non competitivo (l'Italia è infatti un fanalino di cosa dell'Europa, 48esima in competitività secondo il Word Economic Forum, penalizzata soprattutto nel settore istituzioni, per la scarsa fiducia dei cittadini ed il sistema della giustizia), bloccato (per quanto riguarda la mobilità dei redditi), sfiduciato (siamo al 20esimo posto per la fiducia verso le transazioni in internet),  spaccato, discriminante e poco attento all'innovazione.

Per trovare le risposte a queste misteriose domande Forum P.A si impegna a fianco delle amministrazioni attraverso la politica dell'innovazione. Innovazione è progresso, e progresso è andare avanti superando gli ostacoli e la brutale crisi. Nelle parole di Paolo Zocchi, infatti, leggiamo : “ Parliamo di innovazione; ed è come se si parlasse del futuro. Oggi più che mai, in un'emergenza difficile da decifrare e i cui esiti sono ancora incerti, futuro significa pensare ad una trasformazione profonda, creare le premesse per una nuova classe dirigente, dare speranza alle nuove generazioni, riconoscere che paradigmi e stili, esigenze e aspirazioni, stanno cambiando più velocemente di quello che la politica è al momento in grado di governare”. Ma parlare di innovazione non sempre basta, bisogna saperla anche ascoltare.