UNSC affetto da "schizofrenia interpretativa"

di Anna Laudati
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"All’indomani della pubblicazione delle graduatorie dei progetti e dell’uscita del Bando nazionale 2007, dobbiamo constatare, non senza rammarico, che con questa gestione viviamo il momento più buio da quando è stato istituito l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile", dichiara Enrico Maria Borrelli, Presidente di Amesci.

"Stiamo ancora cercando di capire come sia avvenuta, nel merito e nel metodo, la valutazione dei progetti, avendo ricevuto la determina che ci riguardava ben dopo la pubblicazione della graduatoria sul sito internet dell'UNSC." 

"Ci chiediamo anzitutto se un ente pubblico sia o meno tenuto a comunicare preventivamente all'interessato le sorti delle istanze presentate dallo stesso e ad attendere il tempo delle legittime controdeduzioni prima di darne pubblica evidenza. E di fronte al paradosso di progetti quest'anno non ammessi neanche a valutazione perché non rispondenti ai principi della legge 64, ci stiamo interrogando se non sia il caso di sospendere gli stessi progetti approvati, finanziati e avviati già l'anno scorso, e attualmente in corso di svolgimento.  Per non parlare di quegli operatori locali di progetto regolarmente in servizio già dal dicembre 2006 che sono stati valutati non idonei alla medesima funzione.

Dovremmo sospendere e sostituire anche loro? Sono domande alle quali l'Ufficio Nazionale sarà chiamato a rispondere anche in sede di TAR, poiché crediamo che, in uno stato di diritto, a legislazione invariata la stessa amministrazione non debba e non possa esprimere valutazioni diametralmente opposte su medesime questioni, nemmeno appellandosi, come ha fatto il Vice Direttore dell'UNSC Paolo Molinari, che ha presieduto la commissione di valutazione, ad un presunto maggior scrupolo nell'analisi delle istanze. 

A questo proposito, siamo ben lieti che l'UNSC dichiari di perseguire la strada della scrupolosità, purchè questi proclami non nascondano un disinteresse verso il diritto degli enti ad avere certezze nei riferimenti normativi e nell'interpretazione degli stessi, certezze sulle quali fondare il proprio lavoro. Vale infatti la pena di ricordare come gli enti di servizio civile non siano in alcun modo sostenuti finanziariamente dall'UNSC che pone tuttavia in capo agli stessi, particolarmente a quelli di prima classe, l'onere di dotarsi di strutture e di risorse dedicate. Tutto ciò in forza di un teorico rapporto di partnership che presupporrebbe la volontà di collaborare fianco a fianco per favorire lo sviluppo del servizio civile, collaborazione apertamente disattesa da questo UNSC con il comportamento delle ultime settimane. 

Oggi - conclude Borrelli - di fronte a questa schizofrenia interpretativa, non sappiamo più come indirizzare i nostri progettisti a lavorare in qualità e a fare sempre meglio, obiettivo primo ed unico per un'associazione come Amesci."