Garanzia Giovani: l’Italia è pronta?

di Alessandro Etzi

Affrontare il deserto della transizione. (Alessandro Etzi)

lorenzo_floresta Finito il tempo delle Raccomandazioni (del Consiglio europeo) gli  Stati europei maggiormente in difficoltà sul fronte NEET devono decidere con quali mezzi e azioni affrontare la crisi economica e rilanciare l’occupazione e la formazione professionale dei giovani.

La Garanzia per i Giovani, inserita nell’art. 5 del decreto-legge n. 76 del 28 giugno che istituisce la struttura di missione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è stata presentata dal Presidente dell’ISFOL, il Prof. Pietro Antonio Varesi, alla XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, e nuovamente esplicata dal Consigliere d’Amministrazione dell’ISFOL Andrea Ranieri al seminario La Riforma del Servizio Civile Nazionale.

La Garanzia Giovani, secondo i primi studi, dovrebbe coinvolgere poco più di due milioni di giovani tra i 15 ed i 29 anni, in uscita da percorsi di istruzione e formazione oppure disoccupati e NEET, e dovrebbe fornire una ampia gamma di interventi, come l’accoglienza da parte dei Centri per l’impiego, l’orientamento, la formazione, la mediazione per l’inserimento lavorativo e l’invio per la consulenza per l’avvio di attività imprenditoriali.

Lo scopo della Garanzia Giovani è, utilizzando una metafora del Presidente di Giosef Italy, Lorenzo Floresta, ridurre il deserto della transizione tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.  Una distanza siderale in Italia, su cui Lorenzo Floresta ha più volte ragionato: “in Italia il passaggio tra i percorsi formativi e di studio e l’accesso al mondo del lavoro è troppo ampio e mancano forme di sostegno e counseling, che, in un momento di crisi e difficoltà oggettiva, sono ancora più necessarie. La Garanzia Giovani dovrà agire proprio su alcuni aspetti del sistema italiano attualmente deficitari, come i Centri per  l’impiego, che ormai contano su risorse umane irrisorie ed una erogazione dei servizi non più in linea con le esigenze attuali. Fermo restando che i fondi attuali non permettono grandi investimenti, sarà fondamentale puntare ad una governance multilivello, migliorare l’impatto dei Centri per l’impiego e la qualità dell’educazione e della formazione erogata, in ambito scolastico e non”.

La Garanzia Giovani sarà attiva dal  1° gennaio 2014 e non potrà durare oltre il 31 dicembre 2015, con uno stanziamento previsto di circa 500 milioni di €, e rappresenta per il nostro paese una grande possibilità di ragionare nuovamente su un set complessivo di azioni e strutture per favorire l’occupazione giovanile e fare proprie best practices già rodate in altri Stati europei.