Servizio Civile: presentato il ricorso di Avvocati per Niente contro l’esclusione degli stranieri

di Marco Di Maro
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Si ripropone la questione dell’accesso degli stranieri al Servizio Civile Nazionale. (Marco Di Maro - MarcoDiMaro_)

servizio_civile_immagine_2 Servizio Civile Nazionale e stranieri, atto secondo.

Ad un anno dal caso di Sayed Shahzad, il giovane pachistano il cui ricorso determinò il blocco dello scorso Bando Nazionale di Servizio Civile, si prospetta il pericolo di una situazione simile.

In un’intervista a Daniele Biella e pubblicata su Vita.it Alberto Guariso, presidente di Avvocati per niente onlus e membro dell’Asgi, Associazione studi giuridici sull’immigrazione ha annunciato di aver depositato, presso l’UNSC, un la richiesta di modificare il Bando Nazionale così come deciso dalla sentenza del Tribunale di Milano dello scorso anno.

Nell’intervista dichiara Guariso:” Si tratta di una pre-esecuzione di sentenza, in termini giuridici è un’azione esecutiva che intima alla Presidenza del Consiglio l’obbligo di fare, ovvero di rimodulare il bando entro 10 giorni dal deposito del ricorso per cancellare il carattere discriminatorio delle norme in atto. Noi riteniamo che il giudice, nel 2011, avesse legiferato non solo su quel bando specifico ma su tutto l’impianto del servizio civile, si è pronunciato sul carattere discriminatorio della esclusione in quanto tale, quindi l'ordine di aprire agli stranieri va riferito a tutti i bandi, anche successivi, non solo a quello del 2011 che il giudice ha citato nel dispositivo solo perché in quel momento era l'unico esistente, ma senza con ciò voler limitare gli effetti della sua decisione. Per questo riteniamo che il cosiddetto giudice dell’ esecuzione possa oggi prendere i provvedimenti necessari per fare in modo che quella sentenza, che è esecutiva, venga rispettata anche nel bando del 2013.”

Una vicenda complessa, delicata ma non inattesa.

In un’intervista a  Stranieriinitalia Enrico Maria Borrelli, Presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile, aveva già lanciato l’allarme affermando “ La vicenda dell’accesso degli stranieri al Servizio Civile Nazionale è una bomba ad orologeria pronta a scoppiare”.

Nelle scorse settimane il tema era tornato più volte. Ultima, in ordine di tempo, era stata la Ministra Kyenge che, in sede di Consulta Nazionale per il Servizio Civile aveva immaginato un percorso quasi automatico di risoluzione del problema con l’approvazione, un giorno, della legge sulla cittadinanza.

Su questo Gaurisi ha inteso, sempre a Vita.it, marcare la sua distanza affermando: ”Mi ha sorpreso, perché ha liquidato il problema lasciando intendere che si risolverà da solo una volta arrivati a una legge sulla cittadinanza per gli stranieri. Il fatto è che bisogna ragionare su due piani diversi: in questo caso, trattandosi di azioni di solidarietà destinate alla collettività, non devono essere soggette a diversità di trattamento, ovvero escludendo soggetti che, sebbene privi di cittadinanza, partecipano attivamente alla crescita comune della società. “

Francesco E.Gentile, Portavoce di Amesci, dichiara:

“La questione stranieri va necessariamente affrontata e risolta. Senza snaturare il Servizio Civile Nazionale, e il suo essere  strumento di difesa non armata della Patria, è evidente che il Servizio Civile non può non tener conto delle trasformazioni profonde che sta vivendo la società italiana e il tessuto giovanile soprattutto. Occorre una sinergia vera e concreta tra i diversi attori coinvolti. La Consulta è, per sua definizione, il luogo in cui questo tema va affrontato e in cui vanno immaginate e costruite soluzioni. Ma non basta. Occorre che se ne occupino insieme il Parlamento e tutto il tessuto del Servizio Civile Nazionale. La Riforma del Servizio Civile ci sarà quando diventerà un tema nazionale e collettivo."