La Rappresentanza dei volontari sul tema degli stranieri: il problema è la cittadinanza

di Katia Tulipano

In un comunicato diffuso ieri i rappresentanti dei volontari in Servizio Civile prendono posizione sulla questione dell’apertura del Servizio Civile agli stranieri. (Katia Tulipano)

rappresentanza_volontari "La Rappresentanza Nazionale dei volontari sente il dovere di intervenire nuovamente nella questione, affrontata più volte, per ribadire la propria posizione di non opposizione in linea di principio all’apertura, ma di valutazione non positiva dell’intera vicenda e dei suoi esiti". "Riteniamo, e lo sottolineiamo nuovamente, che la questione in gioco non sia l’apertura o meno del Servizio Civile Nazionale ai ragazzi stranieri residenti in Italia, ma sia la riforma della legge sulla cittadinanza: riforma che la maggior parte delle forze politiche non ha voglia e interesse ad affrontare, in quanto elettoralmente impopolare in questo periodo, ma che costituirebbe la vera riforma di civiltà in questo campo" è quanto affermato dai Rappresentanti dei volontari in Servizio Civile in un comunicato diffuso ieri.

"Riteniamo – spiegano i Rappresentanti - che dare un contentino a un limitato numero di giovani (si parla, infatti, di poche decine o centinaia di ragazzi, a fronte delle migliaia che vivono in Italia e che aumenteranno negli anni a venire), paventando un percorso di integrazione che è estremamente limitato nei fatti, significhi illudere questi ragazzi, che nell’anno di Servizio Civile sentiranno ogni giorno parlare di ‘difesa non armata e non violenta della Patria’ e non potranno, per esempio, entrare nell’urna per quella Patria. Non viene nemmeno affrontata la questione dell’apertura delle forze armate, che in un’ottica di integrazione dovrebbe essere contemplata e di cui non si fa menzione, in quanto anch’essa impopolare". In conclusione la Rappresentanza ritiene che "l’intera vicenda rappresenti una foglia di fico, un modo per nascondere le debolezze progettuali e di visione della società della gran parte della classe politica e un alibi per non affrontare il vero tema cruciale della cittadinanza. Non vogliamo che il Servizio Civile venga usato per scopi che nulla hanno a che vedere con il suo spirito".