Terzo Settore e volontariato: al via Virtutes Agendae

di Katia Tulipano

Parte “VirtutesAgendae. Nessuno escluso” la manifestazione sul Terzo Settore organizzata dal Modavi onlus. (Katia Tulipano)

virtutes_agendae_terzo_settore Nella suggestiva cornice del Palazzo delle Esposizioni di Roma oggi pomeriggio si è svolto il primo dei dibattiti che animeranno le due giornate dell’evento organizzato dal Movimento delle associazioni di volontariato italiane.

“In fondo all’io c’è un noi, che è la Comunità”: questo il titolo dell’incontro in cui si è discusso di esclusione sociale, tema centrale di questa quinta edizione di Virtutesagendae.

 Ad introdurre la discussione, dopo una simpatica performance di Alessio Giannone, in arte Pinuccio, il presidente del Modavi, Irma Casula. “In Italia l’emergenza morale precede quella sociale resa evidente dai dati sulla povertà e sulla disoccupazione – esordisce la Casula -. Per un meccanismo perverso oggi tendiamo ad allontanarci da ciò che è più essenziale per l’uomo: l’altro. Bisogna invertire la rotta e per farlo è necessario recuperare la dimensione comunitaria. Come? Attraverso un rinnovamento a tutti i livelli, a partire dalla politica”.

 Ognuno dal proprio osservatorio, ma tutti d’accordo sulla necessità che la società recuperi una dimensione del “Noi”, l’On. Giorgia Meloni, deputato Fratelli d’Italia; Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente Pontificio Consiglio per la Famiglia; Vincenzo Costa, Presidente di Auser e Mauro Rotelli, ideatore festival Medioera, hanno dato vita ad un’interessante confronto sul fenomeno che negli ultimi anni si è aggravato a causa della crisi di sistema della società occidentale.

 “In Italia manca il senso della comunità, manca l’idea di nazione e la consapevolezza che le scelte di ognuno ricadono su tutti gli altri. Se ciascuno si chiude nel proprio individualismo niente può funzionare” ha evidenziato l’On. Meloni che ha sottolineato come anche la crisi della politica sia frutto di un’omissione di controllo da parte del popolo: “O si capisce che la responsabilità di quel che accade è di ognuno di noi o non ne usciremo mai”.

 Anche per Vincenzo Costa, Presidente di Auser la soluzione alla crisi di valori della nostra società passa attraverso l’abbandono della dimensione individuale. “In Italia secondo l’Istat ci sono 4 milioni di volontari, persone che si muovono in nome di due principi fondamentali: il dono e la gratuità – ha affermato Costa – Dobbiamo cercare di riscoprire le persone dentro la crisi e ciò, grazie al volontariato, è possibile”.

 Recupero della dimensione pluralistica e solidaristica da parte della società, quindi, la linea direttrice emersa dal primo giorno di lavori della manifestazione del Modavi per far si che il fenomeno dell’esclusione sociale che ormai investe giovani ed anziani, non sia più la regola, ma l’eccezione.