Barbieri della FISH: “In questa crisi, lasciare qualcuno indietro sarebbe un errore drammatico!”

di Andrea Pellegrino

Incontriamo Pietro Barbieri, attuale Presidente Nazionale della FISH e molto probabilmente futuro Presidente del Forum Nazionale del Terzo Settore. Non c'è ancora l'ufficialità, che arriverà il 30 gennaio, ma nell'assemblea dei soci c'è unanimità sulla sua candidatura. (Andrea Pellegrino)

virtutes_agendae_pietro_barbieri Presidente di FISH, Federazione Italiana per il superamento dell'handicap, Barbieri è particolarmente stimato e apprezzato per la sua capacità di mediazione tra le diverse anime dell'associazionismo. Lo incontriamo a margine della seconda giornata di dibattiti organizzati dal Movimento delle Organizzazioni di Volontariato Italiano per Virtutes Agendae 2013.

“Virtutes Agendae – La sfida dei valori”. Quali valori possono salvare la politica italiana oggi?
La sensazione che i cittadini devono avere di partecipare alle scelte della politica. Non solo con il voto ma con una partecipazione quotidiana e non semplicemente di opinione ma attraverso le organizzazioni della società civile ed i meccanismi ordinari di partecipazione e di quella democrazia partecipata che è ormai contrapposta ad un meccanismo di delega assoluta alla politica.

Quote bianche in vista delle prossime elezioni politiche. Come siamo messi con le liste di quest’anno?
Apparentemente, da una prima lettura, avremo una bella pattuglia di persone. Detto questo va capito quali saranno gli spazi che queste persone avranno nell’agenda di governo. Il punto è capire che influenza avranno effettivamente. Un po’ l’aggressione alla politica da parte del movimento di Grillo, un po’ il governo dei tecnici hanno portato in auge l’incapacità del ceto politico di saper reagire ad ogni condizione e quindi al tentativo di candidare nelle liste persone provenienti dal mondo del terzo settore. 

Lei però, durante il dibattito, ha bollato queste come “presenze di facciata”.
Questo è il punto. Va fatto un monitoraggio nel prossimo futuro per capire se effettivamente sono delle bandierine, delle figurine, oppure se saranno delle persone che avranno potere decisionale e saranno chiamate ad essere decisive per la scelta delle politiche che il paese dovrà fare per il futuro.

Durante il dibattito di questo pomeriggio ha parlato di una politica che può e dev’essere fatta anche fuori dai partiti. La sua agenda politica per il 2013?
Questa è una domandona anche perché siamo nella fase del rinnovamento del Forum del Terzo Settore ed è abbastanza noto che è stato fatto il mio nome come candidato e stiamo costruendo in queste ore un meccanismo per comprendere quale possa essere la mia personale agenda e soprattutto l’agenda di un’importante organizzazione come il Forum. Io credo che siamo di fronte ad una crisi epocale. Dobbiamo far capire che da questa crisi se ne esce tutti insieme e quindi la coesione e l’inclusione di tutti ci deve essere. Lasciare qualcuno indietro sarebbe un errore drammatico: che queste siano persone singole o pezzi della nostra società sarebbe altrettanto un errore grave. Dovremo far capire alla politica, che sia la maggioranza o l’opposizione, che questo è un presupposto fondamentale. O tutti si esce dalla crisi oppure rischiamo che ne escano molo pochi.

Il titolo di Virtutes di quest’anno è “Oltre la crisi”. Oltre la crisi che Terzo Settore ci sarà? Vedo un Terzo Settore a rischio e proprio per questo abbiamo la necessità di rifondare un patto, un patto solido, un patto che non deve essere il trampolino per carriere politiche ma che deve essere l’opportunità che esistono organizzazioni che nel mondo del sociale, dell’ambiente, ecc si muovono e che danno opportunità a dei cittadini in condizioni di difficoltà. Ecco, tutto questo va riconosciuto, una volta per tutti.