Sud Africa nella storia, dalle origini ai Mondiali di calcio 2010

di Monica Scotti

Se la popolarità di un paese è data dall’interesse che il suo nome suscita in giro per il mondo, allora il 2010 promette di essere l’anno del Sud Africa. E’, infatti, nella terra contemporaneamente bagnata da due oceani (l’Atlantico e l’Indiano) alla punta meridionale estrema del continente africano, che si stanno disputando in questi giorni i match dei mondiali di calcio. (Monica Scotti)

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Ormai lo si può dire con relativa certezza: è Africa-mania. Colori vivaci e danze tribali hanno fatto da sfondo al concerto inaugurale dei giochi FIFA e l’accattivante inno Waka Waka (This time for Africa), cantato da Shakira e ispirato al testo di una marcia camerunense (che fa parte del repertorio tradizionale dei soldati e di gruppi giovanili simili agli scout), è ormai la canzone più scaricata dai giovani nel web. Il continente nero, dunque, va di moda. Ma quanto delle sua storia è noto a chi se ne dichiara affascinato? Quali sono i suoi simboli? Uno degli emblemi del Sud Africa è sicuramente Nelson Mandela, Nobel per la pace nel 1993 e primo presidente della repubblica nero, dopo la fine delle politiche segregazioniste e discriminatorie, praticate dai governi “boeri” dal secondo dopoguerra fino agli anni novanta, note col nome di apartheid.

E’ ai “boeri” (il termine in olandese significa “contadino”), ovvero ai coloni soprattutto di origine olandese e inglese, che si deve la costituzione, iniziata nel XVII secolo e culminata nel 1910 con l’inserimento nel Commonwealth dell’Unione Sudafrica, di un’entità statale che funge da antenato all’odierna Repubblica del Sud Africa, nonché la nascita dell’afrikaans, una delle lingue ufficiali del paese. Ai coloni europei, tuttavia, si devono anche quelle forti tensioni sociali che portarono allo scoppio di guerre intestine fra le popolazioni locali di etnia bantu (nomadi costretti ad arretrare di fronte all’avanzare degli occupanti europei) e fra i coloni stessi (sono note le guerre anglo-boere

del XIX e XX secolo, alimentate dalla rivalità per il possesso di giacimenti di diamanti scoperti nei territori del nord). Forse non tutti sanno che il paese partecipò sul fronte alleato alle due guerre mondiali, malgrado negli anni ’40 gran parte della classe dirigente boera raccolta nel Partito Nazionalista avesse più volte manifestato aperta simpatia per la Germania nazista. Il Sud Africa che si sta mostrando adesso agli occhi del mondo nasce effettivamente nel 1994, con il riassetto amministrativo e le prime elezioni democratiche a suffragio universale che seguirono l’abbattimento del regime dell’apartheid e si conclusero con l’elezione di Nelson Mandela.

I tempi della discriminazione razziale sono per fortuna lontani, ma il paese, sebbene vanti condizioni di vita migliori per la popolazione rispetto agli altri stati africani, è ancora lontano dall’aver superato problemi interni estremamente gravi come la povertà, l’analfabetismo e le precarie condizioni igienicosanitarie in cui versano le fasce più deboli della società. Il mondiale, malgrado l’ombra delle minacce di attentati terroristici, rappresenta una splendida occasione di riscatto materiale e morale per la nazione che sembra voler assumere il ruolo di guida nella rivendicazione dei diritti del continente più ricco e al tempo stesso più povero del pianeta: l’Africa.