Un quarto di secolo ma non lo dimostra: Buon Compleanno Schengen!

di Claudia Gorgoglione

Venticinque anni di convivenza, ma chi lo conosce davvero? Paesi sconosciuti abitati da gente conosciuta. Tra accordi che vengono e accordi che vanno. Schengen esiste veramente. (Claudia Gorgoglione)

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Spigolosa nel nome come nella sua lingua ufficiale, Schengen è una cittadina ridente (?) del Lussemburgo, punto di contatto tra Francia e Germania. Nostra coetanea o quasi, la sua menzione sui libri ci rende familiare questo verde contenitore di circa mille abitanti. Ma se solo ce ne ricordassimo i motivi...Bene, rinfreschiamoci la memoria e per una volta calici alla mano pronti per un brindisi: da venticinque anni, or sono, Schengen è “sotto gli occhi” di tutti, studenti distratti e docenti disinteressati (ma anche di gente attenta con una ferrosa memoria); occorre festeggiare!

Certo, gli abitanti di allora, molti dei quali ancora vivi, altri, aimè, un po' meno vivi, altri per nulla, non avrebbero mai immaginato un successo così diffuso. Si pensi a quale effetto possa fare questo stralcio di conversazione: - Bonjour, où êtes-vous? (ciao, da dove vieni?), - Je viens de Schengen, la ville des Accords (vengo da Schengen la città degli Accordi), - Uaoooooooooo (meraviglia), - Et vous, où êtes-vous? (e tu di dove sei?), - Je suis de Brescia (io sono di Brescia), - Ah (cos'è Brescia? Brescia dove? Che avete fatto a Brescia?).

Tutta un'altra storia, appunto. Quella degli Accordi, appunto. Che lo scorso giugno hanno compiuto notoriamente venticinque anni.

Il 14 giugno 1985 ha vita l'embrione concepito da soli cinque Stati membri della CEE (Belgio, naturalmente Lussemburgo, Germania e Paesi Bassi) che si sviluppa a partire dai successivi cinque anni con l'adesione di altri stati dell'Unione Europea (Italia, Portogallo e Spagna, Grecia e Austria e per infinita bontà i contenuti degli accordi vengono applicati anche alla Norvegia, all'Islanda ed alla Svizzera che dell'Unione Europea non vogliono saperne).

Siamo d'accordo, ma su cosa? Gli obiettivi degli accordi sono semplici ed immediati: niente più frontiera per le persone negli spazi Schengen, rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne allo spazio Schengen, coordinamento degli stati nella lotta alla criminalità a livello internazionale. La flessibilità degli accordi ne prevede, inoltre, la sospensione in determinati periodi com'è stato, ad esempio, per l'Italia durante il G8 di Genova (2001) e quello dell'Aquila (2009).

Prendiamo nota degli obiettivi, verifichiamoli e rielaboriamoli. Scegliamo un posto qualunque d'Italia e proviamo, puntiamo in alto, ampliamo il mercato: - hello where are you? (ciao, da dove vieni?), - I come from Fiumara... know, the agreements Fiumara (io vengo da Fiumara, città degli Accordi), - wooow! (meraviglia), - and you? (e tu?), - I come from Brooklyn. Do you know where is the bridge ..(io vengo da Brooklyn, sai dove c'è il ponte..), - Ah. (delusione. Noi in Calabria c'abbiamo gli accordi e la Salerno-Reggio Calabria. Poca roba un ponte).