“2EFFED Corporation”: Roberto Flammia, giovane regista, crea la sua piccola produzione e realizza un sogno

di Anna Laudati

C’è un Italia in cui il mondo del cinema è in crisi e un’altra in cui giovani di talento cercano di realizzare i loro sogni adoperandosi e creando delle produzioni proprie come il giovane regista Roberto Flammia. (Francesco Fulcoli)

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Oggi, come spesso succede nel mondo del cinema, i giovani vengono considerati sempre meno e snobbati. Tutti incollati alle loro poltrone da 40 anni, con l’unica preoccupazione di non dare spazio a nessuno e di farsi chiamare maestri. Tutti si lamentano che non ci sono più i talenti di una volta ma la colpa di chi è? La colpa è nell’egoismo di chi non crede nei giovani! Ed è proprio di questa categoria che fa parte il regista Roberto Flammia che ne è l’esempio lampante. Si è rimboccato le maniche e ha iniziato a fare da solo, ha investito tanto sulla sua formazione e sulle attrezzature, con un unico scopo: realizzare il suo sogno! Diventare un grande regista, essere soddisfatto del suo lavoro, e riuscire a comunicare al pubblico le stesse emozioni che sente lui.

Da piccolo, ci racconta Roberto, alle scuole elementari non ho mai recitato, avevo un rapporto turbolento con il palco, forse è questo che poi invece mi ha avvicinato al mondo della cinematografia e del teatro, perché rappresentano la vita con le parti noiose tagliate mi insegna Hitchcock! Già dai primi anni del liceo curavo le direzioni artistiche degli eventi scolastici, poi nel gennaio del 2007 mi iscrivo alla associazione Logopea di Avellino, diretta dall'attore Armando Saveriano e da Giovanni Vesta. Con il prof Saveriano studio recitazione, dizione e mimica, dal 2007 al 2009 recito in tanti spettacoli, da Pirandello a de Filippo, una grande scuola per me.

La poesia mi appassiona molto e nel percorso con Saveriano mi lego culturalmente anche a tanti poeti locali come Martiniello, scomparso da poco. Dal 2007 al 2009 inizio a creare a Gesualdo il primo zelig, faccio da aiuto regista per la “Passione”, della quale poi sono diventato regista, che richiamerà quasi 5000 persone e nel settembre del 2009 mi iscrivo alla facoltà di scienze della comunicazione al suor Orsola di Napoli.

Il racconto di Roberto si fa sempre più intenso fino ad arrivare ala sua prima opera in video, nel dicembre del 2009, continua, giro il mio primo corto “I sogni della vita”, la scottante vicenda di una violenza subita! partecipo ad Action for Women avendo anche qualche riconoscimento. Nel gennaio 2010 inizio a collaborare nei pon scolastici con Saveriano e porto in visione il mio corto; successivamente entrerò anche nel libro che racconta del progetto delle scuole di Solofra e Montoro superiore e poi la direzione artistica del San Vincenzo a Gesualdo che è un grande evento estivo che si ripete da secoli nel piccolo borgo dove anche lì si superano le 5000 presenze. Fino all’ultimo lavoro, “Intrighi”, che è un medio metraggio tratto dall’omonimo libro del dott. Giovanni Savignano.

La20Passione2020101Poi finalmente nel cuore di Roberto scatta la molla che gli fa fare il grande salto di qualità e a settembre 2010 entra nella scuola di cinematografia di Napoli "pigrecoemme" con professori di altissimo livello come Stefano Incerti (Gorbaciof 2010) dove studia regia, sceneggiatura, direzione della foto, montaggio e tutto quello che serve ad un regista di qualità. Nonostante la giovanissima età è molto impegnato e crede fermamente in tutto ciò che fa. Ma fra le tante opere prodotte non potevamo esimerci dalla classica domanda e chiedere quale di queste occupa nel suo cuore un posto speciale.

Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe dice Benigni ed io per ora ho riempito le sedie, perché le mie opere sono ancora cortometraggi e medio metraggi, ma le opere teatrali mi hanno dato già grande soddisfazione visto i numeri delle presenze; di sicuro in “Cammino con Padre Pio”, opera teatrale scritta e diretta da me, con grandi attori, primo fra tutti Gabriele Greco. Un Opera appassionante che ha colpito nel cuore le quasi 1000 persone che sono venuti a vederla; che parla della storia del Santo narrata dalle lettere di Padre Antonio Gambale che gli è stato vicino gli ultimi anni di vita. E poi la Passione di Cristo, continua Roberto entusiasta, che è stato il mio primo vero successo di pubblico, vedere quasi 5000 persone applaudire un piccolo colossal è davvero emozionante. Il giusto premio per tutte le prove, dure ed estenuanti che sono state fatte. Una rappresentazione teatrale enorme, fatta per strada che racconta tutto il calvario di Cristo fino alla Croce con effetti speciali e musica, un po’ come a Broadway; la gente si cala nello spettacolo diventa parte integrante si emoziona e prega. D'altronde, conclude sorridendo Roberto, il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio, diceva Federico Fellini.

Dopo questi successi però la strada è sembrata andare sempre più in salita e allora il nostro Roberto fa ciò che pochi si sarebbero aspettati, crea una piccola produzione e la chiama 2EFFED corporation. All’interno, ci racconta, ci sono ragazzi con la passione del cinema e della comunicazione, laureati e non che ogni volta contribuiscono alla riuscita dei Lavori. I fotografi, Francesco Fulcoli e Angelo Ranaudo, il cameraman Pino Biancardo, la truccatrice e visagista Lucia Forgione, il responsabile audio Angelo Morano, i direttori tecnici Giovanni de Stefano e Vincenzo Fulchini e l’addetto stampa Antonietta Calvano. Uno staff di tutto rispetto, tutti professionisti del settore che con passione portano in giro la loro creatività, per non parlare delle attrezzature e degli investimenti fatti.

Charlie Chaplin diceva “Ho intenzione di smetterla con il cinema. È un mondo troppo complicato e si muove troppo in fretta per me. Non so mai cosa sto facendo né quello che la gente si aspetta da me”; speriamo che ciò non avvenga con Roberto e i suoi ragazzi perché sono l’esempio di un Italia che si rimbocca le maniche, che crede fermamente in quello che fa, con passione e dedizione, perdendo notti a scrivere e pensare alla prossima emozione. E allora caro Roberto anche se la se la strada è tortuosa non fermarti, non fermare i tuoi passi, ascolta la voce del tuo cuore. Segui la tua passione trasportata dal vento e dimostra a gente come Sergio Leone, che afferma che oggi il cinema sta regredendo, trasformandosi in un intrattenimento puramente infantile, che tu sei l’eccezione e che in Italia esiste ancora qualcuno che crede nel teatro, nel cinema, nell’arte senza tanta vanità ma solo con la passione che contraddistingue i giovani.

Speriamo che chi è seduto su quelle poltrone da 40 anni dia sempre più spazio a queste realtà perché è il futuro, ma non quello del film “Nuovo cinema paradiso” dove Il progresso! Sempre tardi arriva! Questo è un futuro già presente. Bravo Roberto!