Partecipazione, competenze e occupabilità

di Enrico Maria Borrelli

Lo scorso 11 gennaio il Governo Monti ha varato un decreto legislativo che, in attuazione della riforma Fornero, punta a valorizzare il riconoscimento dei saperi acquisiti in ambito extra-scolastico. (Enrico Maria Borrelli)

 Elsa_Fornero

Inizia quindi a prendere forma il “Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualifiche professionali”, ovvero un modello di curriculum supercertificato che agevolerà, soprattutto per i più giovani, la ricerca di un lavoro. L’aspetto sicuramente più innovativo è legato all’introduzione di un riconoscimento, e di una validazione, delle esperienze svolte e delle competenze acquisite in ambito di volontariato e di Servizio Civile Nazionale. Non siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione culturale, in realtà è da molti anni che le stesse imprese riconoscono il valore di un’esperienza di volontariato attribuendogli qualità non solo civiche ma anche professionalmente utili. Tuttavia è lodevole che si sia istituzionalizzato il valore di queste competenze, che si stia puntando ad attribuirgli un riconoscimento formale. Entro i prossimi 18 mesi il Governo dovrà definire i dettagli del costituendo Repertorio, i livelli essenziali e gli standard minimi delle competenze, definire le qualifiche in ambito di istruzione e formazione, integrare nel repertorio le qualifiche previste dai contratti collettivi. Quello di cui vi è certezza da oggi è che la partecipazione dei giovani, che sia nel volontariato o nel servizio civile, produrrà competenze certificabili e favorirà l’occupabilità.