Le donne 35enni mamme ad ogni costo. Anche senza compagno

di Veronica Centamore

"Mater semper certa est, pater nunquam". La madre è sempre nota, il padre mai, soprattutto, ultimamente, per volontà della stessa. Dai risultati delle statistiche risulta che sono sempre di più le donne che diventano mamme pur non avendo un compagno fisso o un marito. (Veronica Centamore)

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Avete presente le beniamine di Sex in the city (serie tv che parla delle "spregiudicate" trentenni/quarantenni americane di oggi?) ebbene esistono anche in Italia, hanno in media 35 anni, un'alta preparazione culturale e sono donne in carriera. Dalla oberosa Lombardia (dove il tasso di occupazione femminile è il più alto d'Europa, 57%) arriva un dato dal significato storico decisamente rivolzionario: le donne intorno ai 35 anni decidono di avere un figlio senza la necessità di un compagno. La clinica Mangiagalli di Milano, ha effettuato una ricerca dalla quale è emerso che nel 2010 una neomamma su 5 non ha dichiarato il nome del partner al momento del parto. Questo fatto può avere diverse valenze sociologiche.

Da una parte essere sintomatico dell'esistenza di uomini che decidono di non vivere una paternità, dall'altro l'ostinata voglia di volere un figlio nonostante la unilaterale volontà di averlo, oppure... la scelta di voler fare a meno di un partner ma non della voglia di lasciar una traccia di sè nel mondo. Una cosa comunque è certa, che l'ideale canonico della "sacra famiglia" è semplicemente un retaggio del passato rimasto soltanto nei presepi natalizi. Milano è sempre stata, vuoi per connotazioni storiche particolari, anticipatrice dei tempi. Nel 2006 è avvenuto il sorpasso storico dei single sulle famiglie (220 mila contro 159 mila). Qui nel giro di vent'anni si sono triplicati i figli nati fuori dal matrimonio, le coppie non sposate con almeno un bambino a carico sono passate dalle 5.020 del 1991 alle 13.588 di oggi.

Adesso il boom delle mamme sole (o che almeno si dichiarano tali, si, perchè alcuni dubbi cominciano a sorgere).Infatti... possono esserci altri motivi dietro a questa scelta di non indicare il padre del nascituro: la voglia di dare un doppio cognome al bambino nato, oppure per agevolare l'ammissione del proprio figlio all'asilo nido (perchè per le donne single diventa più semplice). Già nel 2008, 474 neomamme avevano barrato la casella "padre" alla nascita del figlio (7%). Nel 2009 1.037 (15%) per arrivare a quella di oggi (22%). Questi numeri ovviamente fanno riferimento alla dichiarazione che la madre fa al momento della nascita del figlio, poi ci sono dieci giorni di tempo per indicare il bambino nelle registrazioni del comune. Ma non sarà piuttosto un caso di WOMENOMICS nella vecchia Milano "da bere" che passa dagli yuppies anni 80 alle Supergirls del 2000??

La womenomics corrisponde alla nuova formula della crescita: donne, lavoro, economia, fecondità. Womenomics è un neologismo coniato dall'Economist (settimanale con articoli di informazione da tutto il mondo edito a Londra) nel 2006 per definire la teoria economica secondo la quale il lavoro delle donne è oggi il più importante motore dello sviluppo mondiale. La prima interessante scoperta è la stretta connessione tra lavoro femminile e crescita economica, per cui si stima che verrà dal lavoro femminile l’impulso più importante alla crescita nel prossimo futuro. La teoria della womenomics è infatti la prima a legare le tematiche delle cosiddette pari opportunità agli indicatori di crescita economici di un paese. Nei paesi dove questa partecipazione è alta anche i problemi demografici sono minori.

Da questo punto di vista, l’Italia è in ritardo: il tasso di occupazione femminile è al penultimo posto nell’Europa a 27, al Sud le donne, anche giovani, frequentemente rinunciano a cercare lavoro. "Se la forza lavoro femminile arrivasse ai livelli americani, darebbe un potente spinta alla crescita economica di questi paesi." (The Economist). Al di là di tutte le elucubrazioni mentali in merito, alcune cose sono comunque certe. Che vedendo gli uomini che oggi stanno in giro (per la maggiore: confusi, misteriosi, indecisi) le donne, forse, capendo di non poter fare affidamento su di loro, decidono di evitare di avere un figlio-cresciuto, che gira per casa e allora puntano sulle cose più sicure della vita, quelle che comunque rimangono e cioè: la crescita lavorativa, culturale e personale e, un figlio.

Tutte cose che non spariscono dietro alla prima gonnella. Avvalendosi della beata emancipazione odierna che le permette di poter far a meno di qualcuno che la mantenga come accadeva alle nostra nonne, che rimanevano a casa con dieci figli e un marito che spesso aveva l'amante storica, consapevole del fatto che con tutti quei figli e senza una lira in tasca non si poteva scappare facilmente. Benvenute wondereconomistwomen. Gianna Nannini docet.