La Germania cade nel pentolone delle intercettazioni: Hacker internazionali scoprono un trojan utilizzato per spiare i cittadini tedeschi

di Francesca Elia

Che la polizia federale si sia forse ispirata al Grande Fratello o al romanzo di Orwell? Sono in atto indagini per fare chiarezza. (Francesca Elia)

virus-trojan-germania-51126

“Is it safe”? E’ questa la domanda che da qualche settimana si stanno ponendo i cittadini tedeschi, dopo essere venuti a conoscenza del trojan di Stato, utilizzato da due anni dalle autorità per “spiare”. Un gruppo di giovani hacker, appartenenti al Chaos Computer Club, dopo una serie di ricerche ha scoperto l’esistenza di un virus utilizzato dalla polizia federale tedesca. Purtroppo con tale sistema potrebbero essere tenuti sotto controllo non solo soggetti sospettati, dietro rilascio di autorizzazione, ma anche civili del tutto estranei a questioni statali. Sono state intercettate le telefonate effettuate via skype, gli IM mediante MSN o Yahoo e prevista l’assurda possibilità di accendere le telecamere dei computer privati per entrare nella vita giornaliera delle persone.

Ora anche la possibilità – tramite una backdoor – di installare ed eseguire qualunque software. Si potrebbe parlare di un Grande Fratello dal realismo esasperato, che contrasta in modo evidente con i principi e i vincoli su cui si basa una repubblica democratica come la Germania attuale. Il Ministro degli Interni, Joachim Herrmann, ha dichiarato che “a seguito di una decisione della Corte Costituzionale federale del 2008, l’intercettazione è una fonte consentita se la sorveglianza si limita esclusivamente ai dati provenienti da una comunicazione in corso e questa è garantita da requisiti tecnici e legali”.

Il problema è l’individuazione dei limiti e della validità della libertà personale e la definizione di ciò che rappresenta la “legalità”, concetti spesso ignorati dai cittadini, forse perché troppo oscuri, determinando la sopraffazione da parte delle autorità statali.

E’ tutto un gioco sotto banco che ha come fine ultimo la monopolizzazione dei consociati. Il trojan tedesco è stato denominato R2D2, nome del famoso robot del film cult Guerre Stellari, rifacendosi alla stringa  C3PO-R2D2-POE contenuta nel virus.  Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ministro della giustizia tedesco, ha avviato un’indagine a livello anche regionale per risolvere il problema, evitando che pirati informatici possano impossessarsi di informazioni private dei cittadini determinandone anche una falsificazione. La rigida Germania ha subito un duro colpo e dinanzi all’incredulità per l’accaduto ci si domanda cosa sarebbe successo se gli hacker della CCC non si fossero interessati alla vicenda; ritorna alla mente il famoso romanzo 1984 di George Orwell, probabilmente la polizia federale tedesca si è ispirata alla trama dello scrittore giornalista britannico sollevando un polverone difficile da spazzar via. E’ davvero sicuro tutto ciò? Per il momento si aspettano i risultati delle indagini in corso, ma potremo già affermare che il moderno “cavallo di troia”, così ribattezzato, ha momentaneamente interrotto la sua corsa.