La cultura: bene primario da tutelare

di Ermenegilda Langella

Le associazioni culturali italiane scendono in piazza. (Ermenegilda Langella)

colosseo

La cultura, in tutte le sue forme, è uno dei pilastri fondamentali della civiltà e non a caso l’art. 9 della costituzione, nell’intento di valorizzarla e tutelarla, esplicita che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura […]”. Purtroppo il 2011 non è stato un buon anno per la cultura italiana, che non è stata risparmiata dalla crisi economica ed è stata interessata da forti tagli, ancora più dolorosi perché colpiscono un settore che vive di finanziamenti proprio perché difficilmente riesce ad autofinanziarsi.

Questa situazione ha dato vita a numerosissimi associazioni e movimenti a sostegno della cultura, mettendo in moto la macchina della solidarietà che, già a marzo scorso, ha visto a Roma riunirsi numerose associazioni italiane per l’evento “Abbracciamo la cultura” concretizzatosi con un abbraccio simbolico del Colosseo attraverso centinaia di mani intrecciate intorno ad uno dei simboli della cultura italiana.

Da quell’ ”abbraccio” la situazione non è migliorata di molto, perché di fatto la crisi esiste ancora e i tagli rischiano di essere irreversibili. Così a dicembre, nelle giornate del 17 e del 18, i vari movimenti hanno deciso di organizzare qualcosa di simile all’abbraccio del Colosseo, con due Giornate Nazionali di “Occupazione Culturale” promosse dalla coalizione “Abbracciamo la Cultura”, che ha lanciato un appello per la presenza e la partecipazione dei cittadini nei luoghi della cultura: monumenti storici, beni archeologici, beni paesaggistici, teatri, cinema, musei, biblioteche, auditorium.

L’appello per l’Occupazione Culturale è anche un modo per segnalare i rischi della contrazione degli investimenti per la cultura nei territori: “rischiano di chiudere i tanti presidi culturali che sono una grande ricchezza di questo Paese e sostengono la coesione sociale e il dialogo tra culture. “

La soluzione? “Invertire la tendenza. L’accesso alla cultura e la promozione dei “diritti culturali” delle persone, tutelati dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, possono diventare davvero un programma concreto di sviluppo.”

Le associazioni propongono di rispondere alla crisi anche investendo nella cultura e nella conoscenza, nella creatività e nella ricerca. Tutelare il patrimonio culturale e il paesaggio. Promuovere e proteggere il lavoro di qualità, senza il quale non c’è futuro per il nostro Paese. Ridare senso al ruolo del soggetto pubblico, con una politica di coordinamento nazionale, sostenendo gli spazi per la cultura, l’associazionismo di promozione culturale ed ambientale, le produzioni indipendenti.