Giovani, Sesso e web: aumentano i frequentatori di siti porno e cala il desiderio

di Ermenegilda Langella

Una ricerca su “web e sessualità” della Società italiana di Andrologia e medicina mostra quanto i giovani utilizzino la rete per fare sesso e le sue conseguenze comportamentali. (Ermenegilda Langella)

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Giovani, sesso e web, un triangolo pericoloso e che mette a rischio i rapporti reali delle nuove generazioni, sempre più collegate, e sempre meno bisognose di contatti “in carne e ossa”.

 

Questo, in buona sostanza, è quanto emerge dalla ricerca su web e sessualità condotta dalla  Società italiana di Andrologia e medicina della sessualità (Siams), e presentata  al suo X Convegno nazionale , svoltosi a Lecce dal 15 al 17 novembre.

Lo studio  ha coinvolto numerosissimi giovani tra i 19 e i 25, ne è emerso che circa il 60% degli intervistati si è dichiarato fruitore di siti porno, tra questi il 3% ha riconosciuto una vera e propria dipendenza.

Il gruppo di lavoro guidato dal professor Carlo Foresta, direttore del Servizio per la Patologia della riproduzione umana dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, ha confrontato la sessualità reale dei giovani pornonauti con i non fruitori.

Ne è venuto fuori che il diverso approccio al sesso, a seconda se mediato e influenzato o meno dal web, porta ad un differente comportamento sessuale nella vita reale: i non fruitori per l'83% hanno una normale vita sessuale rispetto al 70% dei fruitori di siti porno; il 13% dei fruitori soffrono un calo del desiderio rispetto all’1% dei non fruitori; il 13% dei frequentatori regolari di siti porno denunciano una precocità nell’orgasmo rispetto al 9% dei non fruitori. Inoltre i giovani che frequentano siti internet hanno autoerotismo più spinto, ma meno frequentemente cercano forme di sessualità reale.

L’equipe del professor Foresta non si è limitata solo a studiare e descrivere il fenomeno della sessualità 'multimediale', ma anche a valutarne le conseguenze comportamentali.

Sono state analizzate, infatti, le abitudini di 2.000 adulti di età compresa tra i 20 e 35 anni confrontandole con quelle di circa 2.000 giovani diciottenni. Negli adulti la ricerca della sessualità multimediale è risultata esprimere un volontario e stimolante comportamento sessuale, mentre nei giovani diciottenne la frequentazione viene vissuta come routinaria e abituale raggiungendo nel 10% dei casi una dipendenza ossessiva.