Sciopero generale Cgil

di Ermenegilda Langella

100 piazze gremite di manifestanti. Altissima l’astensione dal lavoro. Il corteo romano concluso dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso. (Ermenegilda Langella)

camusso_susanna "Ci hanno detto che non era il momento di scioperare, ma io rispondo con lo slogan di un'importante manifestazione di febbraio: "se non ora quando?". Al termine del grande corteo di Roma, con sullo sfondo il Colosseo, il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha risposto alle polemiche e agli attacchi di questi giorni attraverso lo slogan della manifestazione delle donne del febbraio scorso. "Lo sciopero non è mai irresponsabile, ma è uno strumento di difesa delle condizioni dei lavoratori". E non si tratta solo di uno sciopero giusto e giustificato da una manovra completamente sbagliata che avrà ulteriori effetti depressivi. Si tratta, ha precisato Camusso, al contrario di quel che hanno detto i suoi detrattori, di uno sciopero responsabile, vista la gravità della situazione.

La manovra del governo è assolutamente ingiusta e, come è sempre più evidente in queste ore, totalmente irresponsabile tanto più perché “il Paese è in una situazione molto difficile e non possiamo permetterci di sbagliare”, ha affermato Camusso. Per questo bisogna intervenite rapidamente attraverso "una contromanovra che ha esattamente gli stessi scopi della manovra economica messa a punto dal governo". Ma con un segno e con obiettivi completamente diversi.

Quella varata dal Governo è “una manovra - come ha detto il numero uno di corso d’Italia - che il Paese non si merita" e che scarica tutti i pesi della crisi e dei sacrifici sui lavoratori e le classi più deboli. L'ingiustizia della manovra è evidente: non paga nulla chi non ha mai pagato e chi ha di più. Al contrario di quello che chiede la CGIL da mesi con le sue proposte sulla nuova tassazione dei grandi patrimoni e delle grandi ricchezze.

Una delle accuse più frequenti che si rivolge al sindacato in generale è la funzione politica delle sue azioni e, nel caso specifico, si è detto che quello della Cgil è stato uno sciopero politico. A queste accuse il Segretario Generale della CGIL ha risposto precisando che "Si, lo è, perché il sindacato ha una funzione alta. Non abbiamo paura di questa parola. Piuttosto ci spaventa l'anti-politica. Abbiamo fatto tante proposte, le cose da fare non mancano. Si potrebbe cominciare con il taglio del vitalizio ai parlamentari. Solo così potremmo scoprire se questa maggioranza fa gli interessi del Paese o solo ed esclusivamente della classe politica eletta".

Susanna Camusso non si è certo risparmiata nel rispondere alle polemiche alimentate nei giorni immediatamente precedenti lo sciopero, anche dai giornalisti stessi rispondendo, tra gli altri, agli attacchi di Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, che aveva definito ricattatorio lo sciopero CGIL: "lo sciopero è un diritto dei lavoratori e non è mai un ricatto. Sono altri che ricattano questo Paese". ''Sono pochi i giornali che oggi non sono usciti: lo prenderemo come monito affinché la prossima volta siano di più''.