La scuola italiana prima taglia e poi cuce

di Francesca Elia

Lo Stato sembra intenzionato ad investire nella scuola italiana per garantire più fondi e più opportunità agli studenti e agli insegnanti. (Francesca Elia)

scuola Il 10 settembre scorso è stato approvato dal Consiglio dei ministri il Decreto legge sull’istruzione. Molte le novità positive introdotte dal testo legislativo mediante un’operazione di 400 milioni di euro, finanziata dall’accisa sugli alcolici.  Si comincerà con 26.000 assunzioni di docenti di sostegno nella scuola, che avverranno nell’arco di un triennio,  mirate ad offrire un’attività di collaborazione per rispondere concretamente alle esigenze di oltre 52.000 alunni attualmente seguiti da insegnanti che cambiavano di anno in anno.

L’immissione di insegnanti (69 mila) e Ata (16 mila ausiliari, tecnici e amministrativi) è stata per il momento semplicemente annunciata senza indicare scadenze certe. Ad altre disposizioni verrà data attuazione già dal  2014 come l’aumento del Fondo per le borse di studio degli universitari (si parla di 10 milioni di euro) e maggiori  risorse  per finanziare le spese degli studenti meno abbienti e in condizioni disagiate: libri in comodato d’uso, buoni mensa, copertura dei costi dei trasporti, ecc.

Le novità rispondono anche alle nuove esigenze tecnologiche prevedendo un prossimo utilizzo della linea wireless all’interno degli istituti scolastici, grazie ad una modifica edilizia in vista dell’utilizzo futuro degli e-book reader in comodato d’uso, in sostituzione dei normali libri di testo scritti.

Il provvedimento contiene anche l’abolizione del bonus scolastico per la maturità, decisione che ha già suscitato il dissenso di molti genitori ed alunni.

C’è chi ha definito tale Dl un provvedimento tampone che sembra predicare bene e razzolare male. A ben vedere le risorse disposte per le borse di studio si sono ridotte, passando da 151 a 114 mln, e gli altri finanziamenti stanziati sembrano troppo irrisori per rispondere agli obiettivi prefissati (tra cui la riduzione della dispersione scolastica).

Tra le modifiche apportate ai concorsi per presidi, inserimenti di stage formativo al quarto anno di scuola secondaria ed altri cambiamenti previsti, le aspettative sono davvero molte, ma per il momento possiamo solo dire “buon inizio di anno scolastico a tutti”.