L’Italia richiama in patria i cervelli in fuga

di Oriana Giraulo

Sarà intitolato alla Montalcini il bando che garantisce a 24 vincitori un triennio da ricercatori a tempo determinato in un ateneo italiano. (Oriana Giraulo - @OrianaGiraulo)

cervelli_in_fuga Negli scorsi giorni sono stati comunicati ufficialmente i vincitori del bando 2010 da 5 milioni di euro. Si tratta di "cervelli" di ritorno dall'estero che sono stati valutati in base al curriculum e ad un progetto presentato. Un analogo importo è stato posto alla base dell'edizione 2012, la cui valutazione è attualmente in corso. Ed entro dicembre uscirà anche l'edizione 2013.

I vincitori, oggi, potranno contare su uno strumento in più per diventare dei professori. È sarà tutto merito del Miur che garantirà un cofinanziamento agli atenei che decidono di stabilizzare i cervelli tornati in Italia.

Unico vincolo per i ricercatori è quello di abilitarsi alla docenza seguendo i criteri della riforma Gelmini, ma di rimando gli atenei che vorranno assumerli come associati potranno contare su un cofinanziamento annuo del ministro pari alla borsa da ricercatore (che è di 58.624,55 euro annui) attraverso un consolidamento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo).

Uno degli scopi di questa manovra è anche legato allo svecchiamento della docenza italiana che risulta essere la più anziana del mondo.

Inoltre, nella quota-base del Ffo 2013 erogato di recente, è prevista una norma che garantisce ai vincitori del bando "Montalcini" assunti con regole e contratti antecedenti alla riforma universitaria di prorogare di altri tre anni, a carico del ministero, la loro permanenza negli atenei dove stanno operando.

I due interventi anticipano una parte delle misure che verranno adottate nel 2014, che dovrebbe essere l’anno dei giovani ricercatori.