Nola. Intesa per il recupero della “Pompei preistorica”

di Ivana Vacca

Scongiurato il sotterramento del Villaggio dell’Età del Bronzo di Nola grazie alla nuova intesa Soprintendenza-Regione. Oggi parte il piano di recupero. (Ivana Vacca)

ricostruzione_capanna La chiamano la “Pompei della Preistoria”, l’area risalente all’età del Bronzo Antico di Nola è stata, infatti, preservata nei secoli con le sue suppellettili grazie alle ceneri che la ricoprirono dopo l’eruzione del Vesuvio avvenuta tra il 1860 e il 1680 a. C., così come avvenne nel 79 d. C. con le più note Ercolano e Pompei. Il villaggio è stato abitato da una operosa comunità, di cui sono state ricostruite le abitazioni, attraverso i calchi ricavati nel fango. Questo eccezionale patrimonio, unico al mondo nel suo genere, rischia la dispersione perché sommerso dal 2007 dall’innalzamento di una falda acquifera ora profonda circa due metri.

La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ne aveva ordinato il sotterramento, ma il progetto, che sarebbe dovuto partire ad inizio ottobre, è stato sospeso, lo scorso 17 settembre, dopo un intesa tra il Comune di Nola, la Soprintendenza e la Regione Campania, proprietaria del sito.

Oggi, lunedì 24 settembre partiranno i rilievi per avviare un piano di recupero della zona, orientato prevalentemente alla conservazione e alla messa in sicurezza del sito. Sarà una lotta contro il tempo, prima dell’arrivo dell’inverno, quella che interesserà l’area archeologica di 1500 metri quadri. 70 mila euro la spesa prevista per ora. Durante la prima fase si provvederà ad un’impermeabilizzazione delle capanne sommerse e ad esaminare l’area circostante non scavata, poi si cercherà di isolare con delle paratie di protezione la zona di interesse. Entro dicembre verrà presentato un progetto di tutela delle capanne.

Intanto è possibile vedere la ricostruzione del sito e il corredo ivi rinvenuto all’interno delle sale del Museo Storico Archeologico di Nola, presso l’ex Convento delle Canossiane.