Arte e Astronomia, tra Capodimonte e l’Osservatorio

di Alessandro Etzi

Gli studiosi svelano le tracce scientifiche nelle opere artistiche del Museo di Capodimonte. (Alessandro Etzi)

museo_capodimonte Gli astri non sempre sono lontani, alle volte sono proprio sotto il nostro naso, sotto forma di riferimenti di non immediata comprensione nelle opere artistiche più famose. Per svelarne la presenza e renderli intellegibili anche al grande pubblico il Museo di Capodimonte e l’Osservatorio Astronomico di Napoli hanno organizzato il 29 settembre un pomeriggio di visita alle due strutture denominato Arte e Astronomia: dialoghi sulla collina di Capodimonte.

La visita al museo inizia dalla sezione araba della Collezione Borgia, dove è presente un globo celeste con 48 costellazioni, summa del sapere dell’epoca raggiunto da grandi scienziati come Talete, Aristarco, Archimede, Eratostene. Si passa rapidamente ad esaminare un astrolabio, strumento usato dai naviganti e dagli astrologi, apprezzando il passaggio dalla scienza alla sua applicazione diretta. La Scena di sacrificio di Pontormo, una tempera su tela, svela il primo enigma scientifico: si tratta della scritta Tibi Soli Deo S.O. , interpretata inizialmente come A te solo Dio, poi riletta in A te Dio Sole.

Nel Ritratto di Galeazzo Sanvitale del Parmigianino è presente una moneta con scritti due numeri, il 7 e il 2, riferiti alle nozze di Galeazzo con Paola Gonzaga. Secondo la cultura esoterica, questi numeri rappresenterebbero la congiunzione astrale tra il Sole e la Luna, simboleggiando quella tra l’uomo e la donna.

museo_capodimonte_2Nell’Ercole al bivio di Annibale Carracci l’astronomia è usata come materia esemplare,emblema della conoscenza e del sapere. Ercole è rappresentato come conteso dalla Voluttà, rappresentata da una donna di tergo, e la Virtù che indica la faticosa salita verso l’elevazione spirituale indicando Pegaso.

Il centrotavola L’Aurora della Real Fabbrica della Porcellana di Napoli, ad opera di Filippo Tagliolini, è figlio della necessità di fissare attimi fugaci, come avviene con l’osservazione da satellite. Quest’ultima opera chiude la visita al Museo di Capodimonte per condurre il pubblico all’Osservatorio Astronomico, dove sono esposti numerosi strumenti d’osservazione d’epoca, e della biblioteca composta da 36.000 libri è possibile osservare alcuni degli oltre 1000 volumi d’epoca, seguendo l’evoluzione di questa scienza. Così, dal sistema aristotelico-tolemaico, il modello astronomico che poneva la Terra al centro dell’Universo, si passa gradualmente al sistema eliocentrico, grazie alla rivoluzione copernicana e agli studi di Galileo. Una copia del  De revolutionibus orbium coelestium di Copernico è esposta e, come dice con entusiasmo il Prof. Della Valle “..da pagina dieci di questo libro ha inizio la rivoluzione copernicana”. L’opera, dedicata al Papa Paolo III, presenta ancora le correzioni del censore.

Scoprire questi tesori è stato un grande piacere, come anche apprezzare l’amore dei relatori per le loro materie, trasmesso con le loro spiegazioni, le visite. L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte ha in calendario numerosi eventi e visite per festeggiare il bicentenario della sua fondazione. Il calendario è visibile al sito Osservatorio Astronomico di Capodimonte.

Si ringrazia per la gentile collaborazione il Dott.Gargano e la Dott.ssa Fulco dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte.

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