Cultura e sviluppo, la sinergia di Ravello Lab

di Ivana Vacca

La cultura come fonte di vantaggio economico e sociale: in linea con quanto auspicato dalla Commissione Europea, Ravello Lab avanza analisi, modelli e proposte nell’ambito dei “Colloqui Internazionali”.  “2014-2020, l’Europa che verrà”, il 26 e 27 ottobre a Villa Rufolo. (Ivana Vacca)

ravello_lab_2012 ''Il patrimonio culturale è importante per la crescita e i posti di lavoro. Rappresenta una parte significativa dei settori creativo e culturale, che in Europa forniscono un posto di lavoro a 8,5 milioni di persone e contribuisce fino al 4,5% del PIL'' (ANSAmed). Questi i dati messi in luce dal Commissario Ue alla Cultura, Androulla Vassiliou, lo scorso 15 ottobre a Cipro in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.

La cultura occupa, infatti, un ruolo importante nell’economia europea ed è per questo che l’Ue è pronta a destinare considerevoli fondi per la valorizzazione del settore con il nuovo programma “Europa Creativa” per il sessennio 2014–2020. Un incremento notevole di fondi, il cui bilancio complessivo nel periodo è previsto in 1,8 miliardi di euro (+ 38%), verrà messo a disposizione per le politiche culturali. Del resto nella stessa direzione si è mosso il Libro Verde sulle industrie culturali e creative della Commissione Europea che ha invitato a “sfruttare il potenziale della cultura come catalizzatore della creatività e dell'innovazione nel quadro della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione”.

Una particolare attenzione alle opportunità che potranno derivare dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari verrà data nella splendida cornice della duecentesca Villa Rufolo a Ravello, dove, venerdì 26 e sabato 27 ottobre, si svolgeranno i lavori dell’edizione 2012 dei “Colloqui Internazionali” di Ravello Lab dal titolo “2014-2020, l’Europa che verrà. Le politiche culturali europee per una nuova qualità dello sviluppo”. Ai “Colloqui”, promossi dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e Federculture, sono chiamati a partecipare, ogni anno, importanti operatori ed esperti a tutti i livelli istituzionali, sia italiani che europei. Diversi saranno gli interventi e le esperienze concrete a confronto sulle politiche culturali e di sviluppo territoriale, vari gli approfondimenti sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sul sostegno delle industrie creative soprattutto miranti a favorire l’inclusione sociale, la partecipazione dei cittadini e a promuovere il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo. Particolare interesse sarà dedicato alla nascita di nuove esperienze imprenditoriali  nel settore culturale, ai nuovi modelli di governance pubblico-privata in ambito culturale, alle problematiche relative alla progettualità culturale e alle politiche urbane.

Tre le tavole di discussione:

- città intelligenti, città creative: politiche urbane e industrie creative;

- valorizzazione culturale dei sistemi territoriali e nuova impresa: il “caso Italia”;

- 2014 - 2020: l’Europa che verrà. Verso una nuova qualità dello sviluppo.

L’ultima sessione sarà dedicata ad esaminare le modalità di utilizzo dei fondi europei per i progetti di interesse culturale e le linee generali della programmazione comunitaria 2014-2020, con particolare riferimento al nuovo Programma Comunitario “Europa Creativa”. A conclusione dei lavori verranno pubblicate le cosiddette “Raccomandazioni” ovvero la sintesi delle riflessioni scaturite, che verranno inviate alla Commissione Europea, al Governo Italiano e alle Autonomie Locali.

Leggi il programma completo