Gestione dei beni culturali. Esperienze a confronto

di Ivana Vacca

Anche a Napoli si può. 'Best practices' protagoniste del seminario “Innovazione, partecipazione e sostenibilità nella gestione dei beni culturali e ambientali: storie a confronto”. (Ivana Vacca)

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Piccole grandi idee culturali si raccontano: “Innovazione, partecipazione e sostenibilità nella gestione dei beni culturali e ambientali: storie a confronto” è il titolo del seminario che si svolgerà presso l'Università Federico II di Napoli, il prossimo 26 novembre, a partire dalle ore 9.30, in via Mezzocannone 16, aula LF. L’incontro, realizzato nell’ambito delle regolari attività accademiche del Corso di Laurea Magistrale in Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale e Ambientale, è aperto a chiunque sia interessato ad approfondire il tema. Promotori e moderatori degli interventi, Stefano Consiglio, presidente del Corso di Laurea e docente di Organizzazione aziendale, e Francesco Bifulco, docente di Gestione dei processi delle imprese culturali e ambientali nell’Ateneo partenopeo. Sarà presente al seminario anche la dott.ssa Antonella di Nocera, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli.

Il capoluogo campano, depositario di una forte identità culturale e grande riserva di energie, nonostante la crisi, le umiliazioni, le spoliazioni e lo scollamento tra la cittadinanza e le istituzioni, pare stia sviluppando, da qualche anno, nel campo dei beni culturali, un modello virtuoso. Questo grazie al lavoro di associazioni e cooperative giovani che riescono ad accedere alla gestione di beni recuperati. Interverranno nel raccontare le loro storie la Cooperativa sociale “La Paranza”, gestore delle Catacombe di Napoli, l’Associazione “Borbonica Sotterranea”, gestore del Tunnel Borbonico, il Centro Studi Interdisciplinari “CSI Gaiola Onlus”, operatore presso l’Area Marina Protetta del Parco Sommerso di Gaiola, l’”Associazione per i Siti Reali e le Residenze Borboniche”, l’Associazione di crowdfunding “Fund for Culture”, l’Associazione “CleaNap”, promotrice di sviluppo sostenibile e tutela ambientale, e l’Associazione socio-culturale “NapoliCittàVisibile”.

Gli argomenti su cui sono state invitate ad esporre ognuna delle realtà coinvolte sono: genesi delle iniziative, fasi di sviluppo dei progetti, modalità di acquisizione dei beni gestiti, assetti organizzativi, offerte culturali, attività di promozione, sostenibilità dei progetti e fattori di successo nel passaggio dall’idea alla sua concretizzazione. Sette le esperienze sulle quali confrontarsi per evidenziare come il patrimonio culturale di una delle città più complesse d’Europa, per storia, tradizioni e politiche, possa essere fattore di produttività e non un onere inutile, costoso e ingestibile.