Un anno al MIUR: il sottosegretario Rossi-Doria traccia e pubblica il proprio bilancio di fine mandato

di Francesco Cannone

Marco Rossi-Doria rendiconta del lavoro svolto da Sottosegretario di Stato all’Istruzione. (Francesco Cannone)

Rossi-doria L'esperienza del Governo tecnico volge al termine. E' tempo di bilanci. E il Sottosegretario Rossi-Doria traccia il suo, motivando su twitter (15:38 del 29/01/2012): “Penso che sia dovere delle istituzioni rendere conto pubblicamente”.

L'ex maestro affida al web una breve presentazione destinata a “studenti, insegnanti, dirigenti, amici e amiche”. Ventitré diapositive per descrivere e commentare i provvedimenti portati a compimento, le attività svolte, i filoni di riflessione sviluppati durante l’anno di mandato al MIUR, dodici mesi definiti “di costante ascolto e confronto per poter apprendere e agire insieme”.

“Il bilancio non può ovviamente essere soltanto positivo”, chiarisce subito Rossi-Doria: il tempo tiranno e la durissima condizione dei conti pubblici hanno costretto a poche e selezionate scelte, a guardare soprattutto alle emergenze, ad astenersi da quelle riforme in profondità di cui la scuola ha davvero bisogno.

“Ma, insieme ai Ministri Profumo e Barca e alla Sottosegretaria Ugolini, siamo comunque riusciti - scrive nel documento il primo maestro di strada italiano - a curare nel migliore dei modi alcuni aspetti importanti”, identificati con il lavoro svolto per le scuole del Mezzogiorno con il Piano Azione Coesione , nell'aver fornito alle scuole indicazioni chiare per il curricolo in tutte le discipline, bandito il primo concorso per docenti dopo 17 anni, sviluppato gli Istituti Tecnici Superiori e i poli tecnici-professionali, introdotto innovazioni quali i plichi per la maturità e le iscrizioni online.

E per quanto riguarda il lavoro da lui seguito più direttamente in base alle deleghe affidategli, il Sottosegretario dichiara di aver cercato di sviluppare un'idea di scuola contemporanea, personalizzata, inclusiva, educante. Perché “La scuola deve cambiare, vivere una nuova stagione”. Perché “C’è molto da fare. Ma è importante partire dal fatto che le scuole fanno molto ogni giorno”, che in esse ci sono professionalità, impegno, innovazione: forze su cui poter contare e da valorizzare.

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