Intervista a Daniele Valli, moderatore del Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte provinciali degli studenti

di Francesco Cannone

Sono conclusi i lavori del CNPC, svoltisi quest'anno a L’Aquila dal 5 al 9 aprile, in occasione della ricorrenza del terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6/04/2009. ServizioCivileMagazine intervista Daniele Valli, eletto moderatore del Consiglio insieme a Roberta Battinelli, per ascoltarne il racconto e le considerazioni. (Francesco Cannone)

daniele_valli Daniele Valli ha 18 anni (è del '94) e frequenta il liceo scientifico, è all'ultimo anno e pensa a una possibile laurea in filosofia. E' impegnato nella rappresentanza studentesca “per passione e voglia di dare un contributo”, fattori che a fine 2011 lo hanno portato a diventare presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Monza e Brianza e rappresentante d'istituto della sua scuola, incarico che quest'anno ha scelto di non ricoprire per dedicarsi interamente all'impegno di rappresentante alla Consulta, reso più denso a dicembre 2012 dall'elezione a coordinatore regionale delle CPS della Lombardia e, infine, con quella a moderatore del Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte.

Daniele, cos'è che t'ha spinto a candidarti come moderatore del CNPC?
La consapevolezza che il ruolo del moderatore è un ruolo importante, di responsabilità, da svolgere avendo ben chiari obiettivi e metodi di lavoro. Non mi sono candidato per la pretesa di essere perfetto, ma per offrire il mio contributo. Mi sono battuto affinché venisse riconosciuta la necessità di instaurare tavoli di confronto tra le rappresentanze studentesche e le istituzioni competenti, perché per me il nodo è questo: finché non è riconosciuto il diritto di dialogo con le istituzioni la rappresentanza studentesca è manchevole. E ce l'ho fatta: la proposta è stata approvata sia dalla commissione competente che dalla plenaria del CNPC.

cnpc_2Partiamo dal programma di questo CNPC, per la prima volta durato 5 giorni. Ben sfruttati?
In effetti 5 giorni è un periodo molto lungo. Volutamente, perché siamo stati impegnati anche in appuntamenti di solidarietà verso le vittime che il terremoto ha lasciato in ginocchio. Ai lavori delle commissioni è spettato soltanto un giorno e mezzo, un tempo sicuramente insufficiente. E' stata una scelta del Ministero. Certo, avremmo potuto fare di più. Ma non è poca cosa che i rappresentanti degli studenti abbiano dedicato parte del loro tempo alla commemorazione delle vittime, la rappresentanza per me è anche questo.

Altra rilevante novità è stata pure il far incontrare le due facce (istituzionale e associazionistica) della rappresentanza studentesca. CNPC e Forum delle Associazioni a confronto: com'è andata?
Lo spazio per quest'incontro (un'ora) è stato davvero troppo ridotto, compresso dal ritardo dell'approvazione in plenaria dei documenti elaborati dalle commissioni, che queste non erano riuscite a definire per tempo.
Le associazioni presenti erano: Federazione degli Studenti, Movimento Studentesco Nazionale, Movimento Studenti di Azione Cattolica, Unione degli Studenti, Rete degli Studenti. I loro portavoce hanno presentato se stessi e il lavoro dei propri gruppi. Gli animi erano tranquilli. Solo qualcuno ha deciso di dissociarsi e uscire dall'aula perché non riteneva opportuna la presenza delle associazioni al CNPC. Io, invece, credo che il confronto costruttivo sia sempre positivo.

Andiamo al cuore del CNPC: il lavoro delle commissioni e i documenti approvati.
Le commissioni tematiche costituitesi sono state cinque: diritto allo studio, orientamento, didattica, edilizia, rappresentanza studentesca. Ma il metodo di lavoro è stato diverso dal passato: il Ministero ha voluto evitare che potessimo impostare i documenti a nostro piacimento con conseguenti differenze d'impianto anche totali tra gli elaborati di commissioni diverse, vincolandoci preventivamente a seguire tutti una medesima struttura per qualsiasi tipo di proposta. Il doverci adeguare a questo schema fisso, però, ha allungato i tempi (già stretti) di lavoro - forse avvisare prima di quest'innovazione avrebbe aiutato - e ha causato la presentazione di più documenti per ogni commissione, mentre prima ogni commissione presentava un solo documento. In plenaria è stato il caos: approvare 18 documenti non è come approvarne 5.
I risultati, ad ogni modo, sono stati sicuramente buoni. Abbiamo approvato davvero tante proposte significative, come quella, sollecitata anche da te, di cominciare a insegnare in tutte le scuole Economia e Diritto, oppure quelle relative a una nuova “didattica digitale”e a una scuola al passo coi tempi.
Ma i risultati più importanti sono quelli raggiunti in tema di rappresentanza studentesca.
Oltre alla già citata proposta sui tavoli con le istituzioni, abbiamo affrontato la questione del finanziamento delle Consulte da parte del MIUR, chiedendo correttivi rispetto al sistema scelto dallo stesso Ministero (quest'anno sono stati attribuiti 2.500 € ad ogni CPS e 1.000 ad ogni CRCPS; in più, è stata prevista la possibilità che vengano finanziati singoli meritevoli progetti, partecipando a un bando che avvalora le reti tra Consulte. Noi abbiamo detto no al criterio delle reti e proposto che siano presenti anche studenti nel nucleo di valutazione).
Infine, abbiamo modificato il regolamento interno del CNPC, nel senso di attribuire all'Ufficio di Coordinamento Nazionale “potere esecutivo” rispetto ai documenti approvati dal Consiglio Nazionale: spetta all'Ufficio l'interlocuzione con il Ministero al fine di garantire che quanto deliberato dal CNPC non resti solo sulla carta. Una criticità evidenziata anche da te, come pure quella  relativa alla natura del CNPC: abbiamo chiesto che divenga organo consultivo del Ministro dell'Istruzione che esprime parere (non facoltativo, bensì) obbligatorio ma non vincolante.

Non avete compiuto, però, una riflessione sistemica sulle Consulte e sul sistema della rappresentanza studentesca; non ne avete individuato i problemi strutturali, né  proposto soluzioni adeguate.
Non ce n'è stato il tempo.

cnpcIl lavoro del CNPC è il frutto del lavoro delle sue commissioni: non credi sia fondamentale che tutti i partecipanti conoscano con congruo anticipo in maniera diretta e approfondita i documenti elaborati dalle commissioni già prima che abbiano luogo le votazioni per approvarli e che sia necessario che alla presentazione e discussione in plenaria dei suddetti documenti sia riservato il tempo che questa fase cruciale merita, in modo che la procedura di presentazione, discussione, votazione ed eventuale emendazione possa avvenire nella migliore e più cosciente maniera possibile, affinché il CNPC abbia semplicemente senso? Quest'anno come sono andate le cose?
Condivido il tuo ragionamento. Quest'anno, per la prima volta, ci abbiamo provato. Ho fatto stampare e diffondere i documenti delle commissioni che avevano finito prima delle altre. Ma questo metodo si è rivelato impraticabile. Sono stati presentati anche 20 emendamenti diversi sulla stessa proposta. E il tempo è stato sovrano. Siamo stati costretti a fare retromarcia.

Il tuo commento a questo CNPC.
Sono estremamente soddisfatto di come sono andati i lavori. Dal punto di vista logistico e organizzativo le cose potevano andare meglio, abbiamo avuto difficoltà per il tempo, ma abbiamo lavorato davvero intensamente, anche la notte. E i contenuti emersi non possono che lasciarmi soddisfatto.

Cosa proporresti per un migliore CNPC nel 2014?
Una ottimizzazione dei tempi e un metodo lavorativo più chiaro possibile.