Speciale elezioni CNSU 2013: intervista a Carlo Monticelli (Link Coordinamento Universitario)

di Francesco Cannone

ServizioCivileMagazine intervista su programmi, visioni e identità i capolista locali del IV distretto territoriale. Il primo è Carlo Monticelli, attualmente membro del Consiglio d'Amministrazione dell'Università del Salento. (Francesco Cannone)

carlo_monticelli LISTA N°3

“LISTE INDIPENDENTI - LINK - LINK UDU LECCE - STUDENTI DEMOCRATICI - ATENEO CONTROVERSO - COLLETTIVO 2K8 - MOVIMENTO STUDENTESCO CATANESE”

Carlo Monticelli, pugliese, 23 anni, diplomato nel 2009 presso il Liceo Scientifico “Teodoro Monticelli” di Brindisi, studia ingegneria industriale presso l'Università del Salento. Su skype, racconta la storia del suo impegno nella rappresentanza studentesca, cominciato sin dal primo superiore, al momento dell'iscrizione alla sezione locale dell'associazione “Unione degli Studenti”, che ha contribuito a fondare, “ per smuovere e cambiare – prosegue –  la realtà di una città dove c'erano pochi luoghi di aggregazione giovanile”. Durante gli anni del liceo è stato coordinatore Uds Brindisi e Uds Puglia, nonché presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Brindisi. All'università ha continuato la sua attività politica con il gruppo “Udu Lecce”, divenuto nel 2011 “Link Udu Lecce”, ricoprendo le cariche di consigliere didattico e di facoltà e, infine, quella di consigliere di amministrazione.

liste_indipendenti_linkCarlo, parlaci del tuo gruppo: scopi e modi.
La nostra è un'associazione che nasce nel '95 come “Udu Lecce”; negli anni è cresciuta fino a diventare la più votata del nostro territorio. Abbiamo portato avanti numerose battaglie, spesso vincendole. A livello nazionale nel 2010 ci siamo battuti fino alla fine, occupando piazze e ateneo,  contro la  riforma Gelmini. Una volta approvata, siamo stati presenti nella commissione statuto per cercare di migliorare il migliorabile. Tre anni fa ci siamo schierati contro l'aumento delle tasse, ottenendo ottime riduzioni. Volevamo tenere aperte le biblioteche, e siamo riusciti addirittura ad aumentarne il numero e le ore di apertura. Grazie a noi sono gli appelli sono aumentati in maniera esponenziale e, soprattutto, abbiamo affrontato in maniera vincente la questione degli idonei non beneficiari delle borse di studio, ottenendo la copertura del 96 % delle borse di studio nella nostra regione.

Qual è il vostro orientamento politico?
Siamo di sinistra. La stragrande maggioranza di noi non ha tessere, molti altri invece provengono dal partito dell'astensione.

Carlo, “Link Udu Lecce” che vuol dire? Siete di Link o dell'Udu?
Prima, chi al liceo iniziava con l'Uds, all'università proseguiva naturalmente con l'Unione degli universitari. Fino a quando nel 2006/2007 l'Uds fu cacciata dalla Cgil, nella quale entrò la neonata “Rete degli studenti medi”. Nel 2008, poi, ci fu l'Onda. E l'atteggiamento “conservatore” dell'Udu portò a una frattura al suo interno. Così, al congresso di Fiuggi del 2009, quattro realtà (Bari, Napoli, Roma, Siena) fuoriuscirono, andando a costituire con atre realtà indipendenti “Link”. Noi di Lecce, insieme al gruppo di Cosenza, siamo fuoriusciti più tardi, in occasione del congresso dell'Udu del 2011: nel 2010, in occasione delle proteste contro la riforma Gelmini dell'università, maturammo un percorso politico autonomo, mentre l'Udu assunse posizioni troppo moderate, niente occupazioni e niente piazze; sicuramente si fece sentire l'influenza della Cgil, cui l'Udu è tuttora legata da un patto confederale. L'Udu è finanziata dalla Cgil. Noi scegliemmo di aderire a “Link”, rete di realtà locali autonome, indipendenti ed autofinanziate, che oggi, a quattro anni dalla sua nascita, può contare su un numero abbondante di basi territoriali. Da allora la nostra denominazione è stata quella di “Link Udu Lecce”.

Chi sono i vostri alleati?
Tutte realtà locali aderenti o vicine a Link.

Andiamo al vostro programma. In che modo intendete migliorare la qualità della didattica?
Il MIUR sta cercando di farlo attraverso il percorso dell'AVA e il Decreto Ministeriale 47/2013, emanato a  gennaio, che va ulteriormente a stroncare le gambe a quella che è la sostenibilità dei corsi, costringendo gli atenei a chiudere o a ridurre le loro ore. Quindi il CNSU deve intervenire puntualmente nel merito di questi due temi apportando migliorie: non bisogna analizzare i corsi di laurea soltanto in base a criteri quantitativi, ma anche qualitativi.

Cosa proporrete per rendere effettivo il diritto allo studio degli studenti?
Su questo da quando Profumo a gennaio ha provato ad emanare il DM che andava a rivedere i LEP, con grosse discriminazioni tra gli studenti del Nord e quelli del Sud, abbiamo proposto un contro-decreto. La proposta di Profumo era sostanzialmente quella di far pagare le borse di studio per metà agli studenti stessi tramite la tassa regionale andando verso la strada che vuole i prestiti d'onore. Per noi bisogna intervenire, e subito, economicamente e normativamente: nei primi 100 giorni di Governo è necessario stanziare 300 milioni di euro per le borse di studio; bisogna aumentare il numero degli idonei a ricevere la borsa, portando a 21.000 € la soglia di reddito sotto la quale poter accedervi, e andare anche a rivedere la figura dell'idoneo non beneficiario, platea che aumenta costantemente, ora anche al Nord.

Qual è la vostra posizione sul numero chiuso?
Siamo assolutamente contrari. Bisogna consentire a tutti di frequentare almeno il primo anno e, se è proprio necessario sbarrare la strada, farlo in base ai risultati del percorso universitario.

Cosa farete contro il nepotismo nelle università?
E' una realtà che mi trovo a vivere da vicino, soprattutto al Sud abbiamo tante famiglie negli atenei. Ed è un fenomeno che non si limita alle università. Sul nepotismo bisogna spezzare i meccanismi. Ma mi risulta difficile dirti facciamo un decreto, perché non è con una nuova normativa che si risolve il problema, gli escamotage li hanno sempre trovati. Occorre una presa di coscienza politica a livello nazionale. Occorre dare l'esempio. Se qualcuno comincia a rifiutare questa logica chi gli sta affianco non si crederà più l'unico fesso a non farlo. La CRUI dovrebbe essere la prima a dare l'esempio.

Il sistema della rappresentanza studentesca universitaria secondo te.
Per quanto riguarda il livello nazionale, siamo per un cambio radicale del CNSU, che è sotto-rappresentativo, a svantaggio degli atenei più piccoli. Noi vogliamo l'abolizione del CNSU e l'istituzione di una “Conferenza Studenti-Miur”, composta da almeno un rappresentante per ogni ateneo. In più dobbiamo poter avere la possibilità di convocare referendum studenteschi nazionali, auspicabilmente vincolanti, ma anche se fossero semplicemente consultivi sarebbero decisivi, secondo noi, nell'orientare le scelte governative e legislative. A livello regionale, invece, manca un luogo assembleare, di confronto, tra i rappresentanti degli studenti. Sarebbe auspicabile introdurli.

Vuoi aggiungere altro sul vostro programma?
Ci tengo ora a porre l'accento su un punto che nel nostro programma non trovi. Sarà la mia battaglia personale: dobbiamo rivedere i percorsi in uscita. Oggi  l'università è vista solo come esamificio, come un luogo di passaggio: passo e me ne vado, il più velocemente possibile. Invece bisogna dare il messaggio che dall'università bisogna prendere il meglio. C'è bisogno di una presa di posizione molto forte del sistema: come mai abbiamo una quantità di laureati così bassa e manco trovano lavoro? Lavorerò per mettere in connessione il lavoro che svolge il MIUR con quello degli altri ministeri. Bisogna favorire le condizioni per le realtà di start up e spin off in modo da incentivare l'imprenditorialità giovanile e l'idee che hanno gli studenti al termine del percorso di laurea; bisogna dare la possibilità di vivere sul mercato, di creare impresa.

Il tuo appello agli elettori.
Votate l'unica lista realmente indipendente che c'è, le altre hanno tutte connessioni con PD, PDL, CL, realtà sindacali. In questo momento politico, col governissimo, è ancora più pericoloso avere al CNSU un rappresentante di partito che non esprimerà mai rottura davanti al Ministro. Poi, invito a votare me per la mia storia personale: sono 10 anni che sono impegnato nella rappresentanza studentesca tra scuola e università, ho accumulato grossa esperienza, ho avuto la fortuna di stare negli organi d'ateneo e negli organi minori, che mi hanno messo a contatto con la vera realtà degli studenti e dei loro problemi. Credo di essere stato un buon rappresentante che ha sempre fatto il suo dovere.

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