Speciale elezioni CNSU 2013: intervista ad Antonio Kory (Azione Universitaria)

di Francesco Cannone

ServizioCivileMagazine intervista su programmi, visioni e identità i capolista locali del IV distretto territoriale. Il terzo è Antonio Kory. (Francesco Cannone)

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LISTA N°6

“AZIONE UNIVERSITARIA”

Antonio Kory ha 23 anni; diplomato con 100 al Liceo Scientifico “Galieleo Galilei” di Catania, studia medicina nella stessa città, è iscritto al 5° anno. Al telefono, racconta la storia del suo impegno nella rappresentanza studentesca: “Credo che per cambiare le cose bisogna muoversi in prima persona. Io ho scelto di farlo con Azione Universitaria, un'associazione pulita a favore degli studenti sempre e comunque. Negli ultimi anni sono stato in AU coordinatore di nucleo della mia e membro dell'esecutivo provinciale; negli organi dell'ateneo ho ricoperto le cariche di consigliere del corso di laurea di medicina e chirurgia e consigliere del dipartimento di chirurgia”.

azione_universitariaAntonio, parlaci del tuo gruppo: scopi e modi.
Siamo attivi non solo per le elezioni, ma tutto l'anno al servizio degli studenti. Proviamo a migliorare l'università fornendo servizi a favore degli studenti.

Il vostro orientamento politico?
Siamo contro una politica universitaria dei partiti, siamo apartitici, trasversali, ognuno nel gruppo ha la propria identità, anche se tutti abbiamo lo stesso modo di vedere e vivere l'università.

Ma siete chiaramente di centro-destra: avete la vostra genesi nel vecchio partito “Alleanza Nazionale” e in tutta Italia vi presentate insieme a “Studenti per le Libert@”. Tranne che al Sud, dove correte da soli. Come mai?
Perché siamo un gruppo autonomo. Perché abbiamo l'ambizione di farcela da soli.

Vediamo il vostro programma. In che modo intendete migliorare la qualità della didattica?
Il nostro programma si chiama “10 idee per l'università”. Per quanto riguarda la didattica, vogliamo un rinnovamento dell'offerta formativa: percorsi di studio chiari e caratterizzati da evidenti specificità disciplinari, che favoriscano sbocchi lavorativi sul territorio. Bisogna sfoltire e limitare i corsi di laurea che differiscono tra loro solo in poche materie e che non fanno che generare confusione tra gli studenti. Inoltre, vogliamo l'adeguamento delle sedi decentrate a quelle centrate: paghiamo tutti le stesse tasse e non è giusto ricevere servizi diversi. Infine, proponiamo il potenziamento dei corsi in lingua straniera per la formazione di un curriculum europeo.

Cosa proporrete per rendere effettivo il diritto allo studio degli studenti?
Intanto da noi a Catania ci stiamo battendo per la creazione di un "portale studenti" all'interno del sito dell'E.R.S.U. (l'azienda regionale per il diritto allo studio, ndr), nel quale sia informatizzata tutta la documentazione che riguarda la parte amministrativa del diritto allo studio e, nello specifico, i rimborsi delle tasse universitarie, degli alloggi, la questione legata ai mandati di pagamento e tutte le graduatorie e gli elenchi: si tratta di un problema di trasparenza, chiarezza e maggiore fruibilità dei servizi. In generale, invece, crediamo che il sistema del diritto allo studio vada riformato.

Qual è la vostra posizione sul numero chiuso?
Il numero chiuso va abolito eccetto che per quei casi in cui è strettamente necessario.

Cosa farete contro il nepotismo nelle università?
Sulla lotta alle baronie universitarie, vogliamo continuare nel solco di quanto già fatto dalla riforma Gelmini, limitando la possibilità di essere chiamati all'insegnamento in base ai gradi di parentela.

Il sistema della rappresentanza studentesca universitaria secondo te.
Il limite del CNSU è che esprime parere non vincolante. Invece io credo che il parere del CNSU debba diventare il più vincolante possibile.

Vediamo anche gli altri punti del vostro programma.
Vogliamo una laurea abilitante per tutti i corsi di laurea e le professioni, in modo da eliminare l'esame di stato, che è solo un'inutile perdita di tempo, permettendo un inserimento nel mondo del lavoro in tempi molto più rapidi. Vogliamo anche una riforma nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione di area medica, che renda il concorso oggettivo, chiaro e trasparente, che favorisca i meritevoli e alcontempo tuteli nella graduatoria nazionale gli atenei del Sud che vengono considerati dal Ministero università di serie B; bisogna eliminare la seconda prova che è troppo discrezionale e ridurre il peso del curriculum dello studente eliminando il punteggio dato da ADE e pubblicazioni. Quest'anno si è raggiunto un bel traguardo: un concorso finalmente nazionale per l'ingresso in medicina. Una vittoria che ci fa sperare sempre più in un concorso meritocratico basato su graduatoria nazionale anche per l'accesso alle scuole di specializzazione.

Il tuo appello agli elettori.
Non abbiamo bisogno di appelli, la gente ci conosce, gli studenti sanno quanto e come lavoriamo, chi crede in noi ci vota e ci appoggia. Abbiamo dimostrato giorno per giorno la nostra valenza all'interno dell'università.

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