Un G8 in miniatura: Obama incontra il junior summit

di Anna Laudati
Per la prima volta al summit del G8 una delegazione di ragazzi incontra i leader delle grandi potenze mondiali e affronta con loro la crisi economica, l'ambiente e il sostegno ai paesi più poveri (di Alessandra Alfonsi) 

g8.jpgGiovedì 9 luglio all'Aquila, nel corso del vertice mondiale del G8, una delegazione di quattordici ragazzi del Junior 8 Summit ha incontrato i capi di Governo degli otto paesi industrializzati e dei sei paesi emergenti per proporre un Piano d'Azione giovanile sulla crisi economica, sui cambiamenti climatici e sugli aiuti economici per lo sviluppo dei paesi più poveri.

Il Junior 8 Summit è un'iniziativa dell'Unicef che, dal G8 di San Pietroburgo del 2006, organizza in parallelo e in concomitanza con i lavori del vertice mondiale il Junior 8 Summit: un G8 molto particolare che ha come protagonisti i giovani degli Stati membri del summit. In occasione del vertice dell'Aquila, il Junior 8 Summit 2009 si è  svolto a Roma, dal 4 al 12 luglio,  realizzato grazie alla collaborazione tra UNICEF, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Interno, Ministero dell’Istruzione, Ministero della Gioventù e Comune di Roma. Vi ha partecipato un team di 56 ragazzi con età compresa tra i 14 e 17 anni,  provenienti dai paesi del G8 "allargato", come previsto nel summit abruzzese, ai paesi emergenti del Brasile, Cina, India, Messico, SudAfrica ed Egitto, secondo la formula G8+G5+Egitto. Durante il forum internazionale, i giovani, selezionati dai Comitati Nazionali dell’Unicef degli Stati membri del G8, ciascuno per il proprio Paese e con una propria procedura, attenta al principio della trasparenza e al rispetto di determinati criteri, quali la parità di genere e la conoscenza della lingua inglese, si sono riuniti in gruppi di lavoro e hanno discusso come affrontare e risolvere, in modo concreto, le questioni internazionali dell'economia, del cambiamento climatico, della salute, della povertà e dello sviluppo, elaborando una Dichiarazione Junior e un Piano d'Azione da presentare ai Capi di Stato e di Governo presenti al vertice.E con il messaggio "Serve azione, non bastono le parole" quattordici ragazzi del J8  si sono presentati all'Aquila, dove, nel primo pomeriggio del 9 luglio, sono stati ricevuti dai Leader partecipando agli eventi istituzionali in programma. Ognuno dei ragazzi ha avuto la possibilità di interagire direttamente con il rappresentante del proprio Paese. Poi, tutti insieme, hanno presentato la Dichiarazione di Roma indirizzata ai leader politici e il Piano D'azione, rivolto ai giovani della loro generazione. Le tematiche portate all'attenzione del G8 riguardano i cambiamenti climatici, la crisi finanziaria, lo sviluppo dell’Africa e l’impatto che questi problemi, accentuati dalla crisi economica, hanno sulle vite dei bambini e dei giovani di tutto il mondo. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, li ha salutati augurando loro di "poter vivere in un mondo come quello che sognate. Spero che realizzerete tutti i vostri progetti" e un forte aprezzamento per il valore dell'iniziativa è stato espresso anche dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che ha accompagnato la delegazione al Vertice. <<Ci siamo riuniti a Roma >> come hanno riportato sulla stessa dichiarazione consegnata ad Obama e ad altri leader mondiali << per proporre ai nostri Leader di agire immediatamente. Noi li invitiamo ad ascoltarci e a prendere in considerazione seriamente le nostre proposte. Come giovani, noi siamo i Leader di domani, perciò saremo i più colpiti dalle decisioni che prenderete oggi. Noi crediamo che la collaborazione tra gli adulti e i ragazzi sia il miglior modo per garantire un futuro migliore per le generazioni a venire. I giovani di oggi daranno seguito alle raccomandazioni elaborate e monitoreremo le azioni dei paesi rappresentati. La Comunità del J8 esorta i leader ad ascoltare e ad attivarsi sulla base sia delle precedenti Dichiarazioni che di quella attuale >>.E nella Dichiarazione del 2009 i ragazzi hanno affrontato i loro diritti nel contesto della crisi finanziaria globale, partendo dal presupposto che gli effetti della stessa possono minacciare il diritto all'istruzione, raccomandando ai leader di garantire l'accesso alla scolarizzazione e ad un'istruzione primaria e secondaria gratuita e di qualità attraverso il sostegno alle famiglie che vivono in condizioni di difficoltà. Non hanno dimenticato la tutela dell'ambiente chiedendo ai leader di ridurre le emissioni di gas serra e invitando tutti i leader a firmare l'accordo di Copenhagen, che dovrebbe contenere anche un appello per rafforzare la partecipazione dei bambini in azioni volte a ridurre gli effetti del cambiamento climatico. Inoltre i leader devono favorire le iniziative ecosostenibili come le "Olimpiadi Ecologiche" per il lancio di prodotti ecosolidali sul Green Market Place oppure la "Blue Iniziative" per ridurre l'utilizzo dell'acqua in bottiglia nei luoghi dove l'acqua potabile esiste. Per i loro coetani più sfortunati, i ragazzi del G8 hanno chiesto di consegnare cinquanta miliardi di dollari per lo sviluppo in Africa, di cancellare il debito pubblico e di supportare i paesi in via di sviluppo attraverso la creazione di "End poverty Bond", un pacchetto di obbligazioni per raccogliere fondi finalizzati a creare nuove opportunità di lavoro e nuove attività come il "Millennium Village Project" per lo sviluppo delle aree rurali africane.