Servizio civile presso l'Unione italiana ciechi

di Anna Laudati
Un’ottima opportunità per i ragazzi ed un servizio utile. Intervista a Alessandro Fantin, Vicepresidente della Unione Italiana Ciechi della sezione provinciale di Latina (di Gianfranco Mingione)

alessandro_fantin__il_volontario_marco_pesino.jpgServizio civile e Uic. Quale passato e quale futuro? Già con la nuova legge n. 64 del 2001, che ha dato il via alla nascita del Servizio civile, la nostra associazione è partita con piccoli progetti, realizzati da circa 3-4 volontari all’anno. Oggi con l’ultima presentazione dei progetti siamo arrivati ad un numero di 15 volontari su tutto il territorio provinciale. Riusciamo a gestire diverse attività sportive e i servizi di accompagnamento che sono i più richiesto dai ciechi ipovedenti. Speriamo nei prossimi anni di incrementarne ancora di più il numero. Basti pensare ai progetti “ad personam” -  prima piccoli progetti da 6- 7 persone – oggi arrivati alla bellezza di 33 richieste.  

Nell’arco degli anni questo servizio è cresciuto, e grazie ai volontari la nostra associazione riesce a garantire tanti servizi ai propri associati. Un’evoluzione in positivo della Uic. 

Cos’è il Servizio civile per Alessandro Fantin? Per me è un ottima opportunità. Un servizio che se utilizzato  dall’ente giusto, e nella formula giusta può essere di grande sostegno per le persone, e in particolare per le persone diversamente abili.

La Uic è molto attiva nella presentazione dei progetti. E se i progetti non vengono finanziati? Quando i progetti non vengono finanziati per noi è gravissimo. Fortunatamente la nostra sede di latina ha sempre ricevuto parere positivo ai progetti presentati. Ma ci sono altre sedi in Italia che purtroppo non hanno raggiunto il punteggio idoneo. Sinceramente, questa è una cosa molto grave, perché siamo costretti a fermare il 90% dei servizi. Se non abbiamo volontari non possiamo dare servizi all’utenza.

 

targa_uic.jpgCosa cambierebbe del Servizio civile? Cambierei i regolamenti, i diritti e i doveri dei volontari. Ritengo che il contratto di Servizio civile non sia molto chiaro, poiché lascia spazio, molte volte, all’interpretazione del volontario o dell’ente. Tutto questo può risultare negativo sia per l’ente che per il volontario. Un'altra cosa che cambierei riguarda la possibilità per il volontario di avere una copertura assicurativa che lo tuteli anche nell’utilizzo del proprio mezzo. Ad oggi questa possibilità non è garantita.

 

Quanto è importante lo sport per il benessere e l’equilibrio umano? Fondamentale. Parla con un Vicepresidente di una polisportiva per non vedenti, sempre affiancata alla Uic. Utilizziamo i volontari anche in questo campo poiché pratichiamo degli sport particolari. In più occasioni anche i nostri ragazzi hanno provato sport specifici per non vedenti. L’ultima prova alla quale hanno partecipato è stata proprio in occasione dei corsi di formazione svolti all’interno del Servizio civile.

 

Consiglierebbe ad un ragazzo di svolgere il Servizio civile presso la propria associazione? Perché? Lo consiglierei innanzitutto perché è un bell’ambiente. I ragazzi si sono sempre trovati bene con noi, perché comunque siamo un gruppo di giovani molto espansivi a cui piace divertirsi. Si è sempre creato un bel clima, siamo molto flessibili sugli orari specialmente nei confronti dei ragazzi che svolgono altre attività come lo studio o un secondo lavoro. Io lo consiglierei anche perché il servizio che si realizza in sezione è amplio e diversificato: si va dalle attività di segretariato fino alle missioni esterne. Per questo si ci confronta con diverse tipologie di persone. Una vasta gamma di utenza e di servizi.