Allarme giovani. Binge drinking, una pratica che porta ansia e depressione

di Anna Laudati

Alcuni medici californiani hanno dimostrato che l'alcool può dar luogo a un'alterazione permanente a livello ormonale con un'iper produzione di ormoni che può innescare una serie di disturbi del comportamento in età adulta. (Mariella Vinci)

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Attenzione attenzione… E’ degli ultimi anni la moda del 'binge drinking', una problematica sociale che consiste nel bere ripetutamente fino a stordirsi, star male. Il perché di tutto ciò? Molti pensano di divertirsi ma se conoscessero gli effetti collaterali storcerebbero il naso. Si è provato, infatti, che consumare a lungo alcolici può provocare ansia, depressione e, in casi estremi, il coma etilico. La questione è stata sollevata dalla Loyola University e presentata durante la riunione annuale della Society for Neuroscience, in corso a San Diego, in California.

Gli scienziati, diretti dal professor Tony Park, hanno condotto un test con topi da laboratorio di età corrispondente agli adolescenti umani, dividendoli in due gruppi. Il primo gruppo è stato fatto ubriacare tramite la somministrazione per tre giorni di dosi elevate di alcool, il secondo gruppo ha, invece, ricevuto dosi regolari di soluzione salina. Un mese più tardi, quando i topi erano diventati giovani adulti, sono stati esposti ad uno dei seguenti tre regimi terapeutici: iniezioni di soluzione salina, una iniezione di alcol una sola volta o uno schema di esposizione a grandi quantità di alcol. Ma un dato più significativo è stato che tra i ratti che avevano ricevuto l’alcol durante l’adolescenza, c’è stato un picco più elevato nella produzione di corticosterone, l’ormone dello stress, quando hanno ricevuto l’alcol in età adulta.

I medici hanno, così, dimostrato che l'alcool può dar luogo a un'alterazione permanente a livello ormonale con un'iper produzione di ormoni che reagiscono allo stress: tutto ciò può innescare una serie di disturbi del comportamento in età adulta. Questo fenomeno arriva dagli USA, dove si pratica sin dagli anni’90. Ma chi sono i Binge Drinkers? No, non sono appartenenti alle classi sociali più disagiate o individui emarginati, altro che… Spesso sono atleti, membri di confraternite che “festeggiano” in questo modo gli ultimi esami o la vittoria di eventi sportivi.

“L’esposizione di giovani all’alcol potrebbe definitivamente compromettere le normali connessioni nel cervello che si dovrebbero sviluppare appieno per garantire le corrette funzioni del cervello nella successiva età adulta”. Provoca tristezza il pensare a quanto siano inutili, a volte, i diversi atteggiamenti assunti da noi giovani, atteggiamenti che si mescolano con l’incapacità di saper cogliere il verso senso della vita che spesso si perde nelle frivolezze, nella vacuità e nella superficialità. Basterebbe pensare a chi lotta ogni giorno per continuare a vivere e pratiche di questo genere non troverebbero terreno fertile.